Il V4 continua a essere una strada da prendere per la prossima stagione? Sandro Donato Grosso, ai microfoni di Sky, glielo ha chiesto diretto così. E lui, Fabio Quartararo, è stato invece molto meno diretto di quando, nella sala stampa di Misano subito dopo i test di due settimane fa, s’era lasciato forse un po’ troppo andare. “Non lo so – dice il francese con un evidente sorriso amarissimo – dovresti chiederlo agli ingegneri di Yamaha. Sì, lo devi chiedere a loro”. Bocca cucita, quindi, e nervosismo difficile da nascondere per un pilota che è, a detta di tutti, l’unico veramente in grado di giocare a armi pari in termini di talento puro con Marc Marquez, ma che si ritrova ormai da anni con una moto che non gli permette di essere competitivo. Ma pure, e questo è sempre bene ricordarlo, con 24 milioni di Euro in più in tasca.

Dicono che la pazienza, intesa come disciplina spirituale, rappresenti una delle virtù più complesse da coltivare nell'era moderna e nel contesto sportivo, soprattutto quello di altissimo livello, è una qualità che ha dimensioni ancora più profonde, diventando un equilibrio sottile tra accettazione e determinazione. Da un lato la necessità di mantenere la calma e la fiducia nel progetto Yamaha, dall'altro l'urgenza competitiva di un campione che non vince dal 2022. La deriva della pazienza? E’ la rassegnazione. E Fabio Quartararo, ormai, sembra un pilota terrorizzato dall’idea di doversi arrendere. Tanto che oggi, nella sala stampa di Motegi, non ce l’ha fatta a mantenere la linea di freddezza e distacco tenuta davanti alle telecamere di Sky, è s’è spinto un pochino più oltre.

"La moto che userò il prossimo anno contribuirà alle mie decisioni future - ha chiarito Quartararo – più che la moto, a decidere il mio futuro saranno i riscontri. In Yamaha sanno cosa mi aspetto e cosa devono fare”. Con un contratto in scadenza nel 2026, il francese ha tutto il tempo per valutare alternative, ma anche Yamaha ha ancora margini per convincerlo. Solo che adesso c’è un ultimatum fissato e il conto alla rovescia è iniziato, probabilmente già da quel lunedì a Misano in cui il francese s’è riportato nel media scrum tutta la delusione evidente in faccia. "Spero che ci saranno innovazioni nelle aree in cui siamo in ritardo" – ha tagliato corto. "Non vedo progressi nelle aree di cui abbiamo bisogno – aveva detto già a Misano - La velocità massima è piuttosto bassa. Il grip non è ancora al massimo". Poi, oggi, ha corretto il tiro: "Non credo di dover mettere troppa pressione, penso che vogliano tenermi e sanno cosa devono fare”.
Quanto, pero, la pazienza possa essere fondamentale, ma anche quanto debba avere un limite, Fabio Quartararo lo sta imparando probabilmente dall’avversario che vorrebbe battere: quel Marc Marquez che a Motegi potrebbe mettere le mani sul suo nono titolo mondiale. “La sua stagione è stata semplicemente fantastica – ha detto – Mentalmente soprattutto ha saputo essere fortissimo. Per me merita un dieci su dieci”.