Breve, ma intenso. Nel commento ironico girato nella chat privata (ma neanche tanto) di MOW c’è tutto quello che c’è da dire sulla Sprint di Jerez. Sì, perché la possibilità che finisse in maniera diversa da come sono praticamente finite tutte le altre gare di questo 2025 è durata giusto un giro e qualche curva, con Fabio Quartararo, eroico poleman di giornata, caduto nel tentativo di contrastare Marc Marquez dopo gli stava strappando la prima posizione. Il resto è stato la solita storia: Marc Marquez che fa il tirone giusto per quei due giri che gli servono a mettere un margine di sicurezza, il fratello Alex subito dietro e, terzo, quel Pecco Bagnaia che con le Sprint non riesce ancora a fare i conti. Niente di nuovo, quindi, ora che la MotoGP è arrivata in Europa, visto che tutto è andato come sempre.

Anzi, per i soliti dominatori è andata pure meglio di sempre, visto che le Ducati davanti sono state addirittura sei questa volta, con Morbidelli quarto, Aldeguer quinto e Di Giannantonio sesto. E per tutti gli altri sono rimaste giusto le briciole, per la gioia di un Gigi Dall’Igna che subito dopo la bandiera a scacchi s’è concesso ai microfoni di Sky. “Quartararo – ha detto - è stato un po' sfortunato, oggi era veramente competitivo e ci avrebbe dato fastidio fino alla fine. Dobbiamo preparare la gara veramente bene se vogliamo lo stesso risultato domani, ma è non sarà facile. Complimenti a noi di Ducati, comunque, perché sei moto davanti sono un sogno che si avvera. Onestamente mi aspettavo di più da Pecco, ma ha fatto un risultato importante: lui nelle Sprint ha sempre qualche difficoltà che dovremo lavorare per risolvere, la domenica è più performante”. Manca quel feeling che serve per pensare di poter davvero impensierire Marc Marquez, con il poco tempo a disposizione nelle Sprint che poi rende ancora più evidente il gap.
Lo sa Dall’Igna e lo sa soprattutto Bagnaia, comunque più che soddisfatto dopo la bandiera a scacchi. “Domani sarà un altro giorno – ha spiegato – Dobbiamo migliorare perché i fratelli Marquez sono incredibili, soprattutto nelle Sprint, ma ci stiamo avvicinando”. Il punto, però, sarà capire quanto margine hanno i due fratelli di Cervera sul polso destro, con Marc Marquez che è sembrato in grado di controllare e gestire dal primo all’ultimo giro. Anche se l’ha negato. “Non è stato semplice con questa temperatura che ha cambiato tanto le sensazioni – ha detto Marc - Ho spinto alla fine ma ho controllato, è stato fantastico. Dico sempre che è solo la Sprint, ma è stato bellissimo. Vediamo domani, con questo pubblico è qualcosa in più".
In effetti la differenza ulteriore l’ha fatta una Jerez gremita e letteralmente presa d’assalto dagli appassionati, con il record di presenze che, a quanto si dice, è stato già raggiunto nonostante sia (ancora) solo sabato. Un pubblico che, come ha detto Alex Marquez, “ti spinge”. Per il più piccolo dei due fratelli di Cervera il secondo posto vale la consapevolezza che tutto quanto di buono raccolto fino a qui è stato tutt’altro che un caso, con la prova di oggi che racconta l’evidenza di un pilota capace di andare veramente forte anche quando le premesse non sono ottime. “Non mi sono sentito benissimo questo weekend- ha ammesso - mi sentivo in ritardo nel lavoro, ho iniziato la Sprint un po' alla cieca, ma il secondo posto è buono. Spero di fare un passo in avanti domani".
E’ esattamente anche ciò che sperano tutti gli altri, anche se l’impressione è che sarà ancora una partita tra ducatisti in cui potrebbe inserirsi quel Fabio Quartararo che difficilmente ripeterà due volte lo stesso errore. Ma dietro le Ducati come è andata? La prima moto è una KTM, quella dell’ormai solito Maverick Vinales (alla seconda paga passata al pupillo Pedro Acosta, oggi solo decimo), seguito da Marco Bezzecchi con l’Aprilia e dalla Honda di Joan Mir. Per quanto riguarda gli altri italiani, Luca Marini ha chiuso tredicesimo seguito da Enea Bastianini, mentre Lorenzo Savadori ha chiuso diciannovesimo tra le Honda di Aleix Espargarò e Somkiat Chantra.
