Sarà l’aria andalusa, ma in Aprilia hanno la forza di sorridere. Sì, Massimo Rivola s’è presentato nella sala stampa di Jerez con la faccia di chi ha dovuto imparare che la strada, quando va tutto storto, è solo una: concentrarsi su quel poco di bello che si riesce a vedere. Ecco perché non ci sta a rispondere subito alla solita, e francamente pure un po’ fuori luogo adesso, domanda su quando tornerà Martin, sulle mere performance che ci si aspetta da Jerez e, invece preferisce partire dalla “buona notizia”. Quale? Jorge Martin che domani, 26 aprile, tornerà in Spagna con un aereo attrezzato e si lascerà, di fatto, un altro pezzetto di strada fatta alle spalle verso il nuovo ritorno.

A Noale, insomma, non si piange. Si trasforma l’emergenza in laboratorio, la sventura in banco di prova. Massimo Rivola riesce addirittura a parlare di “opportunità” e fa anche un passaggio che dovrebbe far fischiare le orecchie a tutti i costruttori della MotoGP. “Tornerò alla carica appena se ne presenterà l’occasione”. Il riferimento, è chiaro, è alla richiesta di consentire ai piloti che arrivano da periodi di stop lunghi di provare una MotoGP senza ritrovarsi catapultati direttamente in un fine settimana di gara. “Non lo dico per Jorge – ha aggiunto – io lo dico per tutti. Prendiamo, ad esempio, Miguel Oliveira che a breve tornerà dopo la sfortuna di un lungo infortunio. E’ una questione di sicurezza”. Sì, è una questione di sicurezza e la storia di Jorge Martin lo sottolinea ancora, anche se lo stesso Rivola ammette senza alcuna volontà di strumentalizzare che nel caso del campione del mondo c’è stata una gran componente di sfiga, insieme a cordoli “adatti alle auto e non alle moto” e “all’asfalto oltre i cordoli che forse è più pericoloso dell’erba, visto che i piloti tendono a esagerare”. Insomma, a Jorge Martin non è successo quello che gli è successo perché non gli hanno fatto provare una MotoGP prima, ma la discussione sull’opportunità di farlo deve restare aperta. E magari questa volta sarà necessario fare una riflessione in più nel prossimo “conclave” dei costruttori, guardare oltre “il vantaggio” che potrebbe trarne la squadra “interessata” in quel momento e concentrarsi, piuttosto, sulla garanzia di sicurezza in più che si offrirebbe ai piloti.
Aprilia continuerà con Savadori, ma non chiedete “fino a quando”
“Ingaggiare un altro pilota? No. Bisogna vedere le opportunità”. Rivola taglia corto, la scelta di puntare su Lorenzo Savadori non nasce dalla rassegnazione, ma da calcolo strategico: “Con Lorenzo acceleriamo lo sviluppo. Ogni suo giro in pista è un dato in più per costruire la RS-GP definitiva”. L’assenza forzata di Martín, quindi, che diventa “occasione” per trasformare i weekend di gara in sessioni di test concentrate. “Savadori conosce il DNA di questa moto meglio di chiunque altro - spiega il CEO - e ogni sua sensazione viene filtrata immediatamente a Bezzecchi”. Nessun ripiego, quindi, con Rivola che ribadisce che Aprilia non c’ha neanche pensato a soluzioni differenti, restando convintissimo che Savadori sia il miglior sostituto possibile. Senza stare a chiedersi fino a quando.
“Ad oggi è troppo presto per parlare del rientro – conclude Rivola - in generale dico che Jorge è veloce in tutto quello che fa. Per lo scafoide ad esempio ha dimezzato i tempi, ma vedremo cosa succederà. Non credo a fortuna e sfortuna, anche se di recente ci sto un po’ ripensando, ma cerco sempre di vedere gli aspetti positivi. Tornare a casa sicuramente aiuterà Jorge, anche se in Qatar è stato aiutato dall’affetto del padre e della fidanzata. Una volta arrivato a Madrid effettuerà nuovi esami e da lì si inizieranno a valutare i tempi di recupero”.
E’ opportunità pure il “peso” sulle spalle di Marco Bezzecchi
L’opportunità deve vederla anche Marco Bezzecchi. Massimo Rivola non lo dice, ma è chiaro che anche il pilota italiano dovrà “allinearsi” alla filosofia di Aprilia e alla strada indicata sul vedere occasioni anche dove sembrano esserci solitudini e basta. Il giovane pilota italiano ha portato avanti lo sviluppo nei test e, adesso, dovrà semplicemente continuare a fare qualcosa che ha già fatto. “Non credo che questo scenario ponga maggiore pressione su Marco – ha aggiunto il CEO di Aprilia - e la presenza di Savadori è utile anche in questo senso. Ovviamente da inizio anno il peso dei risultati è sulle spalle di Bezzecchi, questo è un dato di fatto”.
Risultati che tutto sommato ci sono anche stati, viste le rimonte quasi stoiche di un Bez che ora dovrà concentrarsi su tutto quello che c’è prima della gara. Lui stesso ne è perfettamente consapevole e Jerez può essere il circuito giusto, visto che l’anno scorso l’italiano qui è salito anche sul podio. “Sono contento – ha detto - di tornare a correre a Jerez. Il weekend in Qatar è stato complicato e sono andato via con la sensazione di non aver espresso al massimo il mio potenziale. La gara di Jerez ha sempre un fascino fantastico, c’è sempre tanto pubblico, sarà bellissimo correre davanti a così tanti tifosi. Sarà molto emozionante scendere per la prima volta con l’Aprilia in una pista così bella. I nostri obiettivi restano quelli di migliorare e di crescere insieme alla moto. Lavoreremo duramente per farlo”.