L’arrivo a Lusail, l’abbraccio col dottor Charte che in questi mesi gli ha fatto quasi da mamma e, poi, la divisa Aprilia finalmente indossata e la gioia di ritrovarsi, finalmente, dentro il proprio mondo, a fare l’unica cosa che s’è sempre voluta fare: il pilota di moto da corsa. E’ così che inizia il secondo VLOG di Jorge Martin, raccontando il ritorno in pista da pilota ufficiale (e campione del mondo) dopo la sorpresa fatta alla sua squadra a Austin, quando era ancora troppo presto per poter risalire in sella alla RS-GP. Ok, i piloti dicono sempre che tutto quello che c’è intorno, gli impegni, la sala stampa, i giornalisti sempre pronti a pesarti ogni singola parola rappresentano la “parte che si eviterebbe volentieri” dei fine settimana di gara, ma la faccia di Jorge Martin a Doha sembra quella di uno a cui era mancato, e tanto, anche tutto questo.

Sembrava, però, e non sembra. Perché la luce del ritorno è diventata di nuovo polvere dopo poche ore, dopo una Sprint portata a casa con orgoglio e dignità e dopo una maledetta caduta nel GP lungo del Qatar. Con Fabio Di Giannantonio appena dietro che non ha potuto fare niente per fare in modo che la faccia del nuovo destino balordo di martin fosse proprio la sua. Nel mezzo, però, anche un paio di considerazioni che raccontano quanta forza c’è voluta e quanta fatica è costata a Martin quella Sprint: “Mi fanno male anche i capelli”. O, ancora: “Mi manca ancora tanta forza”, così come ripetuto anche mentre, sul lettino del massaggiatore nel post gara, ha fatto fatica pure a decidere da dove cominciare a farsi massaggiare.

Considerazioni, non momenti di sconforto, con Martin che in ogni passaggio continua a ribadire che ce la farà, che le cose andranno meglio e che basterà lavorare. Come è andata, invece, è storia nota, con il campione del mondo ancora preso di mira dalla sfiga e costretto ancora una volta a ricominciare da capo. Lo raccontano gli ultimi trenta secondi di un video che fin lì avrebbe potuto intitolarsi “ritorno alla gloria” e che invece adesso suona tanto – decisamente troppo – di diario di un leone ferito e messo nuovamente in gabbia dalla sorte.
Un leone che, però, non ha alcuna intenzione di stare lì a piangersi addosso e che, anzi, rilancia che una frase scritta, quasi a sottolineare che ciò che si scrive vale di più, che chiude il video: “Sfida accettata. Sento piccoli ma importanti miglioramenti ogni giorno. Sarà un lungo viaggio, ma sono pronto a combattere di nuovo insieme alla mia gente”.