“Ma perché non ci hai riprovato in rettilineo?” – E’ la domanda che nel retropodio Aleix Espargarò ha fatto a Pecco Bagnaia, con il campione del mondo che, di fatto, ha risposto senza rispondere. Le ragioni, però, sono state sostanzialmente due: la prima è che Espargarò oggi era imbattibile e la seconda è che, per come è andata la domenica di Silverstone, correre il rischio di giocarsi 20 punti sarebbe stato da pazzo vero per Pecco Bagnaia. Perché Jorge Martin è arrivato molto dietro e Marco Bezzecchi, l’altro suo rivale per il mondiale, è finito sulla ghiaia dopo essere stato risucchiato da una scia che ha reso incontrollabile la sua Desmosedici.
Arrendersi, quindi, s’è fatto un verbo dolcissimo oggi per Bagnaia, nonostante il rammarico di una prima piazza persa a poche curve dalla bandiera a scacchi dopo aver dominato per praticamente tutta la gara. Solo che quel rammarico passa immediatamente se si guarda la classifica generale, perché oggi il 63 ha un vantaggio di quarantuno punti. Che, tradotti in termini semplici, significano un intero week end di gara di margine sul secondo e anche con un bel po’ di avanzo. Se non è un’ipoteca vera e propria sul mondiale poco ci manca.
Anche perché, già detto dell’erroraccio di Marco Bezzecchi, i diretti rivali di pecco per la corsa al titolo adesso fanno un po’ meno paura. E’ vero che, come racconta oggi il podio di Silverstone, Aprilia e KTM sono in crescita, ma un Bagnaia così – capace anche di calcolare lucidamente ciò che conviene – è impossibile da battere. Per riuscirci servono le domeniche perfette, come quella di cui è stato protagonista oggi il vincitore di giornata: Aleix Espargarò. “Mi sentivo benissimo – ha raccontato al parco chiuso – Avevo quella sensazione che hai quando tutto gira bene. Volevo attaccare Pecco subito, appena l’ho raggiunto, ma poi s’è messo a piovere e un attimo ho perso il feeling. Io devo dire che quello che oggi ha fatto Pecco, fare il passo da solo in quel modo, è molto più difficile di quello che ho fatto io. Comunque quando ha iniziato a venire giù la pioggia, dopo un momento di sbandamento, mi sono imposto di provarci lo stesso. Sentivo di poter vincere e ho vinto, meglio di così non poteva andare e speriamo che questo sia l’inizio di una seconda parte di stagione migliore per me e per Aprilia”. La premessa, in effetti, dice esattamente questo, visto che le quattro moto di Noale si sono piazzate tutte nelle prime dieci posizioni, con Miguel Oliveira a ridosso del podio (quarto) e Maverick Vinales sempre in palla, quinto. In mezzo alle quattro italiane delle prime cinque posizioni ci si è messa la KTM di Brad Binder, solito canaccio che non molla mai, soprattutto quando sull’asfalto c’è un po’ d’acqua.
Non pervenute, come da premesse, le giapponesi. Il mondiale del Sol Levante, per usare la sua stessa battuta, l’ha vinto Franco Morbidelli, quattordicesimo, mentre Iker Lecuona e Taka Nakagami si sono divisi le ultime posizioni. A terra Joan Mir e Marc Marquez, protagonista di uno stranissimo incidente con Enea Bastianini, e costretto al rientro al box anche Fabio Quartararo, dopo uno sfortunatissimo contatto con Luca Marini.