Nella MotoGP moderna, in cui gli attacchi frontali ormai sono più rari degli unicorni, si finisce molto spesso a giocare con la dialettica. Così da dire quello che si ha da dire, ma senza dirlo esplicitamente. E’ quello che ci viene da pensare dopo aver letto l’ultima intervista rilasciata da Jorge Martin ad As.com. Qualche giorno fa, infatti, Pecco Bagnaia aveva apertamente sponsorizzato il compagno di squadra jack Miller anche per il prossimo anno, ribadendo che spetterà a Ducati decidere, ma lasciando chiaramente intendere che, al di là delle ambizioni di Enea Bastianini e Jorge Martin, preferirebbe lasciare le cose come stanno.
Parole, quelle di Bagnaia, che probabilmente non sono piaciute a Martin, con lo spagnolo che ha poi “restituito il favore” tagliando fuori proprio Pecco dalla sua personalissima top3 della MotoGP: “Se voglio essere certo di avere la Ducati ufficiale il prossimo anno – ha detto – devo vincere il mondiale. Quindi devo provare a batterli tutti, non solo Bastianini o Miller. È difficile fare una top3 della MotoGP 2022, ma io mi metto al primo posto, perché alla fine se non pensi di essere il migliore o di poterlo diventare, qualcosa va storto, quindi metterò Jorge Martín primo, secondo Marc Márquez e terzo Quartararo". Nessun cenno, quindi, a Pecco Bagnaia, che pure è uno dei principali candidati al titolo e che potrebbe diventare il suo compagno di squadra l’anno prossimo.
Mancanza di diplomazia a parte, però, Martin è consapevole che il primo vero avversario saranno la sua inesperienza e il suo carattere spesso troppo avventato: “L’unica pressione che devo sentire è quella dei risultati, per me e per la squadra – ha aggiunto il madrileno – Mi sento in forma e finalmente dico a me stesso che posso essere più di un pilota di MotoGP, che posso pensare in grande e provare a distinguermi, sto meglio fisicamente, so molto di più sulla categoria e saprò gestire molto meglio le gomme e la potenza. La Desmosedici è molto fisica: ho sofferto molto per adattarmi. Ho dovuto lavorare molto sullo stile, sulla posizione della moto proprio come Jorge Lorenzo per compensare e cercare di usare di più le ginocchia, le gambe e la parte inferiore del corpo per spendere meno forza su braccia e busto”.
Il tutto mentre si riprendeva da un infortunio tremendo rimediato a Portimao, con l’esempio da seguire che gli è arrivato direttamente da un certo Marc Marquez: “Quel volo in Portogallo mi ha segnato – ha concluso – E’ stato il momento più difficile di tutta la mia vita, la più grande battaglia che abbia mai avuto con me stesso e l'ho vinta. Per farcela mi sono ispirato molto a Marquez, è reduce da un infortunio, ma è il riferimento, il pilota che ha vinto di più e che ha saputo rinascere. E' il riferimento che tutti guardiamo”