I guai non finiscono mai per Nelson Piquet. Il tre volte campione del mondo, appena giudicato colpevole dalla corte di appello brasiliana e costretto a pagare un risarcimento danni di oltre 900.000 euro a causa degli insulti razzisti e omofobi pronunciati contro Lewis Hamilton nel corso di un'intervista dello scorso anno, è di nuovo al centro dele polemiche internazionali.
Secondo quanto riportato dalla stampa brasiliana, la società Autotrac appartenente al tre volte campione del mondo Piquet, avrebbe ottenuto un contratto di 6,6 milioni di reais, più di un milione di euro, con il Ministero dell'Agricoltura senza però che fosse stato effettuato un appalto pubblico. Una pratica ovviamente illegale che, se confermata dalle indagini in corso, porterebbe non pochi problemi al campione brasiliano.
Ma non è tutto: il "suocero" di Max Verstappen sarebbe anche stato uno dei maggior finanziatore della campagna elettorale dell'ex presidente Bolsonaro nel 2022, con un investimento di ben 501.000 reais solo nell’agosto scorso (le cifre dei mesi precedenti non sono note), nel tentativo di favorire la rielezione del presidente, che invece è uscito sconfitto dalla battaglia politica contro Lula.
Infine Piquet sarebbe indagato anche per aver custodito illegalmente alcuni regali di Stato donati dall'Arabia Saudita all'ex presidente durante uno dei suoi viaggi e mai dichiarati al fisco brasiliano. Come riferito dal quotidiano brasiliano Folha de S. Paulo Bolsonaro avrebbe chiesto a Piquet di custodire una valigia piena di oggetti preziosi tra cui orologi, diamanti e collane, nella sua fazenda - una fattoria - a Lago Sul de Brasília per evitare che i controlli di fisco e polizia, dopo la fine del suo mandato e le accuse di appropriazione indebita e soprattutto di tentato golpe di stato, trovassero i suoi beni preziosi e li confiscassero.
Se confermate queste nuove accuse sarebbero di entità molto grave per il campione brasiliano, che verrebbe imputato come complice dei reati commessi da Bolsonaro. Secondo il codice penale brasiliano per complicità Piquet rischierebbe una pena da uno a quattro anni di reclusione.