Alla fine non è un venerdì da buttare quello di Pecco Bagnaia al Mugello, anzi. La giornata era partita malissimo: nelle FP1 tre lunghi in appena due giri (alla San Donato, alla Luco e alla Casanova) avevano messo a seria prova i nervi del 63 che, allargando le braccia e alzando sarcasticamente il pollicione, si era lamentato platealmente della sua rossa. Ottavo posto al termine del turno, le facce di Carola e Domizia visibilmente preoccupate ai box, la sensazione diffusa all’interno del paddock che a Bagnaia toccasse già ripartire da zero, dimenticandosi dei progressi mostrati nella domenica di Aragon.
Invece nelle Prequalifiche la crisi è rientrata, la Ducati è stata calmata, i ragazzi di Borgo Panigale hanno fatto sì che gli scarichi della Desmosedici rilasciassero qualche piccola dose di serotonina. Pecco l’ha raccolta come se fosse oro e ha fatto in modo di amplificarne l’effetto, spremendo qualcosa di extra dal suo talento tra le curve che più lo invogliano compiere quest’operazione: “Anche oggi all’inizio avevo una moto un po’ troppo nervosa - ha raccontato - siamo riusciti durante la giornata ad ammorbidirla e soprattutto, quando è stato il momento del time attack, sono riuscito ad essere molto più veloce. Mi sono trovato meglio, avevo molto grip, riuscivo a non avere movimenti sul davanti, che fino a quel momento erano stati un po’ il mio limite. Devo dire che con la soft il feeling mi ha dato molto gusto, mi sono trovato meglio. È stato un po’ un peccato perdere un giro nel time attack per la benzina, ma va bene lo stesso”. Va bene lo stesso, siamo contenti così – per ora – perché Bagnaia ha confermato che il passo avanti compiuto ad Aragon non è andato perduto: “Se ho trovato le conferme che cercavo dopo Aragon? Alla fine sì, da quando siamo riusciti a calmare un po’ la moto abbiamo fatto un’ulteriore prova nelle Prequalifiche che è andata male ma ci ha fatto capire la direzione. Lì è stato un vantaggio perché poi dopo quando ho messo la soft tutto è andato a posto. È un mix tra i miglioramenti che ho fatto sulla moto e quel qualcosa in più che riesco a fare qui, perché il Mugello è una pista che mi è sempre venuta bene, indipendentemente da alcune limitazioni che mi dà la moto”.
C’è da dire che Bagnaia negli ultimi cinque minuti del turno, quando la sua colonnina dei tempi si è accesa di rosso per tre giri consecutivi, mentre lui sbatteva la Desmosedici con determinazione tra le velocissime Biondetti (nel T4 Pecco è secondo solo a Bezzecchi), sembrava davvero quello dell’anno scorso. Una sensazione incoraggiante ma troppo breve, troppo fugace, per concludere che Pecco sia definitivamente “guarito”. Infatti abbiamo tentato di sottoporlo alla prova del nove, con le fatidiche domande: “Ok, ma domenica pensi di potertela giocare? Chi è il più pericoloso tra i fratelli Marquez?”. La risposta è stata astutamente prudente: “Vedremo, io credo che come sempre Marc sarà più veloce e Alex un pelino meno. Se sento di potermela giocare? Dobbiamo fare un lavoro di passo domattina e provare ad essere più costanti”. Molto più secca, invece, la replica a chi gli ha domandato se firmerebbe per un secondo posto davanti Marc. Marquez, magari con Vinales vincitore del GP: “No! Voglio provare a vincere, a vedere cosa posso fare. Per me non è sufficiente finire davanti a Marc”.

Un piccolissimo duello a distanza tra i due, per la verità, c’è già stato in questo Gran Premio d'Italia 2025. Marc Marquez al termine delle Prequalifiche ha criticato in maniera decisa le condizioni della pista, invocando una riasfaltatura del Mugello. Pecco, imbeccato sulla stessa questione, ha infierito sul circuito di casa del rivale: “Sicuramente l’asfalto attuale tende a mangiare tanto le gomme, però finché non viene riasfaltata Barcellona non vedo perché debba essere riasfaltato il Mugello (ride, ndr)”. Una sciocchezza mediatica, leggera e divertente, alla fine dei conti. Speriamo di assistere a qualcosa di più combattuto in pista, a partire da domani.