image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

New Zealand pronta a tutto per l'America's Cup: chi è la squadra che salpa per difendere la (quarta) Coppa America

  • di Ginevra Stanghellini

15 maggio 2024

New Zealand pronta a tutto per l'America's Cup: chi è la squadra che salpa per difendere la (quarta) Coppa America
Sta per prendere il via la 37esima edizione dell’America’s Cup ed è Team New Zealand a dover difendere il trofeo tra le mani dei contendenti. Riuscirà a conquistare per la quinta volta il trofeo?

di Ginevra Stanghellini

Una storia che ha inizio davvero molto tempo fa, che nel suo DNA ha competizione e innovazione, due elementi essenziali per ambire alla vittoria. È il 1983 quando la Coppa America giunge in Australia per la prima volta, e chi si sarebbe mai aspettato che una nazione piccola, come la Nuova Zelanda, potesse sfidare una potenza, come quella statunitense, senza essere sconfitti a mani basse.  Ma grazie ai due banchieri Fay e Richwhite, la New Zealand Challenge debuttò alla Coppa America 1987, facendo da subito scalpore, presentando uno scafo in fibra di vetro anziché alluminio. Nonostante le polemiche il team vinse 37 delle 38 regate, per poi perdere alle finali della Louis Vuitton Cup contro il team americano.

La rivoluzione neozelandese però era solo iniziata!  L’anno successivo, chiesero al San Diego Yacht Club uno scontro esclusivo per decretare l’imbarcazione più veloce. La sfida infatti non fu solo in mare ma anche tecnica venne difatti abbandonata la 12 metri, a favore del K21 lungo ben 90 piedi, 27 metri circa, con un’equipaggio di 30 uomini. Il team neozelandese perse, ma rivoluzionò l’evento. Da quel momento in poi i 12 metri non avrebbero mai più navigato in gare di Coppa, sostituiti dagli yacht della classe America's Cup.

Da underdog a forza da non sottovalutare, nel 1992, Team New Zealand si presentò così, ma anche in questo caso si alzarono le polemiche, perchè la nuova barca aveva un design insolito con una chiglia a doppio montante e senza timone, e venne soprannominata uno "skiff su steroidi". Skipperato da Rod Davis, la Nuova Zelanda sfrecciò fino alle finali di Louis Vuitton Challenger. Ma qui iniziò la vera polemica, i rivali italiani, del Moro di Venezia, lanciarono una campagna contro l'arco della NZL20. Nonostante ciò, si classificarono per l’America’s Cup, sponsorizzati da Peter Blake che diede il via alla rivoluzione estetica rendendo lo scafo nero per ricordare gli “All Blacks” e mettendo la felce d’argento come simbolo, ma non solo, perché creò un team di professionisti in grado di fare grandi cose. 

20240515 094453455 5216

Vinsero la Louis Vuitton Cup, si dice anche grazie ai "calzini rossi fortunati" di Sir Peter Blake, ma era tutto studiato alla perfezione, un unico obiettivo, la vittoria della Coppa America 1995. E così fu, a San Diego, vinsero la quinta regata e come disse il commentatore dell’epoca: "La Coppa d'America è ora la Coppa della Nuova Zelanda!” Ad inizio anni 2000, l’industria nautica diventò un vero e proprio business in Nuova Zelanda e il team creò il suo quartier generale facendo arrivare tutti i migliori designer per continuare il sogno. Infatti, sfidati da Luna Rossa nel 2000, con un punteggio di quattro regate a zero, sconfissero nuovamente un’imbarcazione italiana. Ma non è tutto oro ciò che luccica, infatti dopo aver vinto la seconda Coppa America, parte del team tra cui Russell Coutts e Brad Butterworth se ne andarono, portando con se altri membri chiave per unirsi alla nascente Alinghi di Ernesto Bertarelli.

Troppi talenti fuggiti, troppo poco tempo per recuperare lo svantaggio tecnico, economico e di risorse generali, infatti oltre il danno anche la beffa, il team neozelandese nel 2003 perse proprio contro Alinghi e gli ex compagni. Negli anni successivi, il team passò da New Zealand ad Emirates New Zealand, uno sponsor che diede entusiasmo e aprì un nuovo ciclo, che prese il via a Valencia dove la squadra vinse le pre-regate e la Louis Vuitton Cup, accedendo così alla sfida esclusiva, ancora una volta contro Alinghi. Tra le due si aprì uno scontro emozionante, da cardiopalma soprattutto perchè team New Zealand era supportato da centinaia di tifosi accorsi a supportare la squadra, ma non bastò e il team perse per un solo secondo la regata finale. Nonostante la sconfitta, la strada giusta era stata intrapresa.

20240515 094608048 3361

Attraverso la via del mare e dell’innovazione, nel 2013 i kiwi presentarono un’imbarcazione al limite dell’impensabile, lunga 72 piedi, con vele enormi e ai lati, per la prima volta, comparvero i foil che le permisero di volare sull’acqua, dove come all’inizio della loro storia, si scontrarono contro Team Oracle USA che vinse dopo ben 17 regate con il risultato di 9-8. Il vero miracolo avvenne nel 2017 quando si presentarono con un team giovane, ma di tutto spessore come lo skipper da Glenn Ashby e la medaglia d'oro olimpica Peter Burling, all’interno di uno scafo rivoluzionato con dei “ciclori” che alimentavano la velocità del catamarano, un’invenzione che sconvolse tutti e fu impossibile da replicare, diversamente da come accadde nella Coppa America precedente.

Quell’anno infatti distrussero ogni tipo di concorrenza, battagliando contro Team Usa che sconfissero con un parziale di 7-1. Portando a casa la terza coppa America confermando una rinascita a lungo termine, dato che anche nel 2021 batté Luna Rossa ben 7 regate a 3. Ora la via del mare parla chiaro e trent’anni dopo la sua fondazione, avvenuta nel 1993, Team New Zealand si trova a difendere il prestigioso trofeo e per confermarsi regina del mare.

More

Giovanni Soldini: il re del mare passerà da Maserati a Ferrari in una nuova avventura per il Cavallino?

di Martina Musarra

Sport

Giovanni Soldini: il re del mare passerà da Maserati a Ferrari in una nuova avventura per il Cavallino?

Ok, ma come funziona davvero l'America's Cup? Guida for dummies per l'evento sportivo del 2024

di Ginevra Stanghellini

Sport

Ok, ma come funziona davvero l'America's Cup? Guida for dummies per l'evento sportivo del 2024

È arrivato Plectrum, il superyacht a idrogeno tutto italiano da 15mila cavalli che “vola” sull’acqua

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Mastodontico

È arrivato Plectrum, il superyacht a idrogeno tutto italiano da 15mila cavalli che “vola” sull’acqua

Tag

  • America's Cup
  • Sport

Top Stories

  • Ha salvato la baracca anche in Qatar Pecco Bagnaia, che scende nei box VR46 per regalare una coppa a Morbidelli e salire in classifica

    di Tommaso Maresca

    Ha salvato la baracca anche in Qatar Pecco Bagnaia, che scende nei box VR46 per regalare una coppa a Morbidelli e salire in classifica
  • Ferrari, anche in Bahrein vinciamo da un’altra parte e Charles Leclerc ci va giù pesante. Lewis Hamilton invece…

    di Luca Vaccaro

    Ferrari, anche in Bahrein vinciamo da un’altra parte e Charles Leclerc ci va giù pesante. Lewis Hamilton invece…
  • Raga, abbiamo visto il futuro e la verità in Ferrari è una sola: tra due o tre gare starete dando tutti del bollito a Lewis Hamilton, ma…

    di Luca Vaccaro

    Raga, abbiamo visto il futuro e la verità in Ferrari è una sola: tra due o tre gare starete dando tutti del bollito a Lewis Hamilton, ma…
  • “Hanno una fot*uta stampante 3D nel retro del camion che lavora h24”. Serviva Jack Miller, con l’uscita da ex che “ti mette in piazza il vizietto”, a svelare come Ducati li ha purgati ancora?

    di Emanuele Pieroni

    “Hanno una fot*uta stampante 3D nel retro del camion che lavora h24”. Serviva Jack Miller, con l’uscita da ex che “ti mette in piazza il vizietto”, a svelare come Ducati li ha purgati ancora?
  • Italians do it better: Alessia Orro al Fenerbahçe, con stipendio da star, scatena uno spaventoso effetto domino in A1

    di Alice Lomolino

    Italians do it better: Alessia Orro al Fenerbahçe, con stipendio da star, scatena uno spaventoso effetto domino in A1
  • [VIDEO] Marc Marquez ci ha spiegato il suo destino in due frasi, Pecco Bagnaia ha fatto l’errore che può costargli il mondiale: tutto il nostro Hangover sul GP del Qatar

    di Cosimo Curatola

    [VIDEO] Marc Marquez ci ha spiegato il suo destino in due frasi, Pecco Bagnaia ha fatto l’errore che può costargli il mondiale: tutto il nostro Hangover sul GP del Qatar

di Ginevra Stanghellini

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Schumacher, ecco a quanto sono stati venduti gli orologi di Michael all’asta: “delude” l’F.P. Journe regalato da Jean Todt, stimato 2 milioni ma...

di Lorenzo Fiorentino

Schumacher, ecco a quanto sono stati venduti gli orologi di Michael all’asta: “delude” l’F.P. Journe regalato da Jean Todt, stimato 2 milioni ma...
Next Next

Schumacher, ecco a quanto sono stati venduti gli orologi di Michael...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy