Se Charles Leclerc non fosse finito a muro alle Piscine, in un sabato di qualifiche caotico e disperato, niente di tutto questo sarebbe successo. Un pensiero scomodo in questo lunedì di giudizi, dopo la delusione a Monaco per il padrone di casa, e per tutti i ferratisti, che hanno sperato e sognato di vedere la Rossa di nuovo sul tetto del mondo.
Il primo a fare questo ragionamento, in diretta, è stato Nico Rosberg, oggi commentatore nel team di Sky Sport Italia, che senza peli sulla lingua ha fatto notare le contraddizioni, e la tristezza, di questa storia: la pole di Leclerc è arrivata anche grazie a quell'incidente, che non ha permesso agli altri piloti - primo su tutti Max Verstappen - di concludere il secondo giro in Q3 e tentare di abbattere il suo miglior tempo.
Lo stesso incidente però gli è costato la vittoria, in una domenica che non lo ha visto scendere in pista, a causa di un problema tra il semiasse sinistro e il mozzo - e non ad una rottura del cambio come si pensava all'inizio - derivante, molto probabilmente, proprio dallo schianto del giorno prima.
Se ne sarebbero dovuti accorgere, viene da dire, commentando aspramente il lavoro del team di Maranello che per tutta la serata di sabato e la mattinata di domenica ha controllato e analizzato il funzionamento della monoposto. A fare questo commento è stato anche lo stesso Rosberg, che non difende la Ferrari ma, anzi, critica il team: "Non mi spiego come abbiano fatto a non notare il danno al semiasse" ma facendolo distribuisce meriti e colpe, inserendo in questo disastro rosso anche l'incidente del pupillo monegasco.
A prendere le difese della squadra è stato ieri lo stesso Leclerc che nel corso dell'intervista post ritiro ammette che i componenti della macchina sembravano tutti funzionare, e che non c'erano evidenti problemi alla sua Ferrari numero 16.
Certe cose però si vedono solo in pista, e certi problemi non possono essere testati o riscontrati nei box. Sembrerebbe infatti che il danno non venisse solo dal semiasse ma da una parte tra il semiasse e il mozzo, localizzata sulla sinistra, quindi dalla parte opposta rispetto all'incidente. "A questo servono gli installation lap" commenta Marc Gené in cabina di commento, notando come il monegasco abbia riscontrato il problema appena sceso in macchina nel corso del primo giro di ricognizione pre gara.
E nonostante la squadra abbia delle colpe sulle mancate veritiche il concetto chiave non cambia: dispiace per Charles, certo, come per tutta la squadra e per i tifosi, ma senza incidente niente di tutto questo sarebbe successo. E proprio per questo mettere la squadra alla gogna mediatica non ha senso: le vittorie sono condivise e dopo quanto successo ieri, a Montecarlo, anche le sconfitte dovrebbero esserlo.