Un cognome notissimo agli appassionati di Formula 1 e un nome che, negli ultimi anni, è sempre più presente sulla bocca di chi il circus lo conosce bene. Nicolas Todt, figlio del presidente FIA ed ex team principal Ferrari Jean Todt, è il manager di Charles Leclerc, un pilota che lo stesso Nicolas ha spesso definito "il suo orgoglio più grande".
Stima reciproca quella tra i due, con Charles che festeggia il compleanno di Todt Jr pubblicando una storia Instagram che li ritrae insieme, e un messaggio sentito per il proprio procuratore: "Mi hai supportato e hai creduto in me fin dal primo giorno. Buon compleanno Nico!".
Un augurio che ci riporta alle dichiarazioni fatte dallo stesso manager dopo la firma del contratto quinquennale di Leclerc con Ferrari: “Ho messo sotto contratto Charles quando aveva solo 14 anni. Stava per smettere perché non aveva soldi e così ho deciso di aiutarlo. L’ho portato in Ferrari qualche anno fa e oggi è titolare nel team. Abbiamo iniziato presto con lui, una cosa che mi rende estremamente orgoglioso del lavoro fatto con questo talento".
Leclerc ha più volte raccontato le difficoltà di quel periodo, e l'aiuto partito dal grande amico Jules Bianchi: "Nel 2010 i costi altissimi del kart erano diventati insostenibili per la mia famiglia. Jules aveva Nicolas Todt come manager e gli ha parlato di me. Dopo avermi osservato a lungo, Nicolas ha deciso di sostenermi. Mi ha messo subito nel team giusto, in poco tempo ho vinto molto e sono passato velocemente dai kart alle macchine di Formula".
Jules che protegge e sostiene Charles, una storia di rispetto e amicizia di cui il monegasco sarà per sempre riconoscente all'amico, scomparso prematuramente dopo il tragico incidente di Suzuka 2014.
Un filo rosso che ricorda spesso lo stesso Nicolas Toldt, da sempre convinto che anche l'altro suo protetto sarebbe potuto diventare un campione in rosso: "Oggi sento che nella vita di Charles si sta realizzando quel che stava per capitare a Jules. Uno sta percorrendo la strada che avevamo sognato per l’altro: c’è come una trasmissione tra due storie che sembrano poter diventare un’unica cosa".
E anche il profondo legame di Nicolas alla rossa di Maranello fa parte di questa storia fatta di velocità e passione, dal padre Jean - leggenda della scuderia negli anni d'oro di Schumacher - al successo dei suoi ragazzi, da Felipe Massa al giovanissimo Marcus Armstrong, passando propio per Leclerc e Bianchi.
Su Todt si punta anche per il futuro della Rossa, con un ruolo da team principal che non sembra così improbabile ma in cui Nicolas preferisce frenare sui tempi: "Maranello per me è un punto di arrivo non di partenza".
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