L’ultimo saluto a Fausto Gresini è stato trasmesso in streaming davanti ad oltre quattromila persone. Con un po’ di pudore, chiedendosi se fosse giusto farlo. Ma non poteva essere altrimenti, perché il mondo delle corse è roba di cuore. Di passione, anche. Una parola che finisce dappertutto, ma che per Fausto era un modo di affrontare la vita. Anche il sacerdote, durante le esequie, ha parlato di motorvalley. Sarà una cosa piccola, ma è invece enorme. Perché Imola respira Fausto Gresini, il suo spirito, le sue idee ed il suo coraggio. Quello di un pilota che è riuscito ad essere padre di famiglia, ma anche di generazioni di piloti. Gente come Loris Capirossi, che lo ricorda al mondo con la voce rotta dal pianto, ma anche di Marco Simoncelli e Daijiro Katoh.
Le immagini trasmesse sono tenui, quasi trasparenti. Da un lato la sua Garelli, la Garelli di Fausto Gresini, con la tuta del Team Italia e il casco. Dall’altro una foto di Fausto con il calice alzato. Ricordatevi di sorridere davanti allo schermo - aveva scritto il figlio Lorenzo - perché lui non avrebbe voluto lacrime... anzi stappate una bottiglia di spumante e brindate in suo onore.
Il dolore, come sempre, è di chi resta. Ma nelle parole di Nadia Gresini affidate ad un amico c’è anche l’amore, un amore intimo e sincero per Fausto. E ci sono il coraggio e l’orgoglio di una famiglia che ama le corse, che le vive e le porta in alto nel mondo. Restiamo in pista e dimostreremo al mondo chi è la Gresini Racing. Niente di meno. Perché ora arrivare davanti a tutti sarà ancora più bello, ancora più importante. Per Fausto Gresini ed i piloti che porteranno il suo nome sulla carena, che stapperanno una bottiglia di spumante guardandolo dall’alto di un podio, un po’ più vicini del solito. Le corse, lui lo sapeva bene, sono anche questo.