L’unica soluzione reale ce l’ha Aleix Espargarò: “A Portimao non dovremmo correre”. Poche parole, pochissime, per spiegare quale è l’unico modo che hanno davvero i piloti per farsi ascoltare da chi di dovere: non scendere in pista. La questione, come è noto, riguarda questa volta la ghiaia di Portimao: grana troppo grossa in alcune vie di fuga e sassi, veri e propri sassi, che diventano pericolosissimi in caso di caduta.
E’ da tempo che i piloti ne parlano e lo scorso anno anche Pecco Bagnaia aveva riportato uno di quei sassi nel box per mostrarlo alle telecamere e far capire quanto possono essere pericolosi per i piloti. Poi è arrivato il 2023, Portimao è diventato il primo GP di stagione e quei sassi sono ancora lì. Con Fabio Di Giannantonio che sabato nella prima giornata di test ha pure rischiato grosso: “Dopo la scivolata ho colpito qualcosa. E’ come se avessi sentito una esplosione e per un po’ ho perso i sensi. Il mio casco è ridotto in condizioni pietose, fa impressione solo guardarlo e non avevo mai visto una roba del genere in tanti anni di corse”.
Solidarietà per Di Giannantonio, da parte di tutti, qualche polemica dei piloti che hanno concordato con quanto detto da Pecco lo scorso anno e dal romano, ma sassi ancora lì. Roba da sentirsi pure presi in giro, oltre che considerati carne da macello. Solo che nessuno lo ha detto chiaramente, con le polemiche che si sono limitate alle solite divagazioni sul generico, sulla “questione sicurezza” e sulla necessità che i piloti riescano, almeno su ciò che conta davvero, a mettere insieme le loro voci per farsi definitivamente ascoltare. L’unico che non c’ha girato intorno è stato Aleix Espargarò, che a Portimao non ha potut esprimersi al massimo per via di una noia fisica, ma che sul piano “politico” ha sicuramente una marcia in più di tutti gli altri.
“O non corriamo o tanto vale smettere pure di parlarne – ha detto il pilota dell’Aprilia – Anzi,non chiedetemi proprio più nulla su questo argomento. Altro che sassi di Portimao… Sono 4 anni che ci lamentiamo di questa ghiaia, ma non fanno nulla. La cosa sbagliata sarebbe tacere, ma non lo facciamo. Continuiamo a lamentarci, ma non veniamo ascoltati... Cosa vuoi che facciamo di più? Dovremmo rifiutarci di correre?" Una domanda, quella di Aleix Espargarò, che probabilmente è anche una risposta. Sì, dovrebbero almeno minacciare di farlo. Anche perché il regolamento è chiaro: il materiale per le vie di fuga deve essere necessariamente composto da ciottoli arrotondati, che avere un diametro compreso tra 6 mm e 15 mm, e lo strato deve avere uno spessore di 25 cm.