“Poco talento por metro cuadrado”, seguito da un emoji e dagli hashtag #motogp e #teammates, a corredo di una foto che ha fatto il giro del mondo tra gli appassionati di motociclismo: Valentino Rossi e Jorge Lorenzo uno accanto all’altro, abbracciati e sorridenti, nel ventre del paddock di Jerez. L’immagine, così come il commento ironico, l’ha postata su Instagram il maiorchino, presente come il Dottore il giorno del gran premio di Spagna sul circuito intitolato ad Angel Nieto, e racconta un mondo che fu e un modo di vivere a corse finite. Quelle di Lorenzo e Rossi, veterani nella storia del Motomondiale, ognuno a suo modo e più volte l’uno contro l’altro per mezzo delle parole, delle opere, delle omissioni.
C’è la storia di una rivalità memorabile in quell’immagine, effettivamente tantissimo, sorpassi in pista e stoccate in conferenza stampa, tensione e colpi più o meno bassi, 14 titoli iridati complessivi (i 9 di Valentino, i 5 di Jorge) e un’era ormai chiusa. Compagni di squadra (di qui l’hashtag #teammmates) lo sono anche stati, già in Yamaha ai tempi del "famoso muro nel box" e di nuovo nel Team Monster Energy Yamaha dal 2013 al 2016, si sono più o meno cordialmente detestati e accusati di reciproche scorrettezze, in mezzo c’è stato anche il Mondiale del 2015, anch’esso una pietra miliare dell’epica recente del Motomondiale. Non se la sono mai mandata a dire, poi il tempo, e l’abbandono della competizione almeno in sella, hanno fatto il resto, e la foto di Jerez – definita da qualcuno “la foto della pace” – è il segno di una stima che, in fondo, rappresenta la fase matura di un antagonismo sportivo feroce e spettacolare. Già, poco talento in un metro quadrato, davvero. E poca storia, anche…