Se c’è una cosa che il GP di Monza ci ha mostrato, è che né Lando Norris né la McLaren credono ancora al Mondiale Costruttori. Certo, magari ci sperano nei loro momenti più ottimistici, tra una riunione strategica e una pole nelle qualifiche, ma lo fanno con la stessa convinzione con cui una formica potrebbe diventare una farfalla, non per reale aspettativa. La gara di Monza era la prova del nove, il momento della verità per capire se la McLaren, con il suo alfiere Norris, avesse ancora qualche carta da giocarsi nel campionato. La pole del sabato e il piazzamento sul podio hanno dimostrato che in realtà ne hanno più di una. Monza, il tempio della velocità, è stato per la McLaren il teatro di un classico problema enigmatico. Lando Norris ha talento, ma la McLaren sembrerebbe non aiutarlo. Negli attacchi del compagno Oscar Piastri, non c’è stata la scintilla di una vera e propria collaborazione tecnica in atto, né un colpo di genio strategico che potesse far sperare in gioco di squadra. Solo un’altra gara tutti contro tutti, con un'altra manciata di punti nel fortino che sembrano sempre meno soddisfacenti mano a mano che si accumulano. Questo perché qualche primo posto in più poteva esserci con una strategia da squadra.
Norris a Monza ha fatto quello che poteva ma il vero problema è che il team di Woking non ci crede proprio, altrimenti le strategie di gara erano ben diverse. Il divario con la Red Bull di Verstappen non c'è più e gli ultimi aggiornamenti lo dimostrano, anzi dietro la Ferrari non ha mai mollato un istante ed è tornata a crederci come non mai. Per vincere una cosa è certa, non basta un Norris al massimo della forma per primeggiare, c'è bisogno del gruppo. A Monza è stato evidente che il team non ha la strategia per competere verso la vittoria o forse non l'avevano preparata tanto era il gap di prestazioni con la Red Bull qualche mese fa. Si proprio quando guardare un GP era noioso e troppo monotono. Lo si capisce anche dal commento post GP dello stesso pilota britannico: "Complimenti a Oscar, ha fatto un buon lavoro nel superarmi e ha meritato di finire davanti". Dispiace anche per le ambizioni di Andrea Stella che forse nel mentre però si è accorto di qualcosa: "La macchina è forte e abbiamo guadagnato molti punti nel campionato costruttori. Con questa situazione del campionato e le prestazioni della macchina, non vediamo l'ora di un'entusiasmante parte finale della stagione".
E ora? Il futuro della McLaren e di Norris sembra, quindi, incerto. Se il team non riuscirà a unire gli intenti è probabile che Norris non regga la pressione nonostante sia al momento il più veloce in pista. Se questo accadrà, sarà l’ennesima prova che, a Monza, abbiamo visto più di una semplice gara, abbiamo visto l’inizio della fine di un sogno, quello di Norris di salire all'Olimpo e della McLaren di tornare grandi. O, se vogliamo essere più concreti, abbiamo visto un altro capitolo della storia infinita dei non vincerò mai.