Per anni abbiamo pensato tutti che Marc Marquez e Santi Hernandez, il suo capomeccanico, fossero inseparabili. Invece il tempo e le ultime vicende hanno dimostrato che per l’otto volte campione del mondo, senza nulla togliere alla stima professionale e all’amicizia con il suo storico capomeccanico, l’uomo fondamentale era un altro. Si chiama Javier Ortiz Alcaraz e ha 37 anni e per Marquez è una sorta di fratello maggiore. Si conoscono fin dai tempi della Moto2 e in MotoGP Ortiz si è occupato per anni delle scelte che riguardavano le carene, le gomme e le miscele delle benzine per la moto con il 93 sul cupolino.
Ruolo tecnico, quindi, ma anche profonda amicizia. Tanto che quando Marc Marquez ha deciso di lasciare la Honda per trasferirsi alla Gresini Racing ha chiesto di poter portare un solo uomo per accompagnarlo nella nuova avventura. E quell’uomo, manco a dirlo, è proprio Javier Ortiz. Uno abituato, come ha raccontato lui stesso nel video Behind the Dream, a fare e disfare per poi rifare ancora. “Quando ero piccolino smontavo e rimontavo di tutto, mia mamma, quando ero un pochino più grande, mi chiedeva di aggiustare tutto ciò che si rompeva in casa”.
Inevitabile, quindi, che finisse per innamorarsi della meccanica, fino a arrivare nel motomondiale e incontrare Marc Marquez quando correva in Moto2. “Per me è come il mio fratellino, ogni volta che cade non penso 'è caduto, dobbiamo sistemare la moto', il primo pensiero è sapere se sta bene, anche questo mi emoziona”. E, mentre lo dice, si commuove, a dimostrazione che il rapporto tra i due è prima di tutto umano, con Ortiz che racconta un Marquez inedito e sconosciuto: “E’ la persona più buona che abbia mai conosciuto, come pilota è fantastico, ma come uomo lo è di più. So come mi ha sempre trattato e vedo come tratta la sua gente e chi lavora con lui. Se adesso mi chiedi di dirti la persona con il cuore più grande che puoi incontrare, io ti rispondo che è Marc Marquez”.
Insieme, adesso, dovranno rimettere insieme qualcosa di più delle questioni strettamente tecniche. C’è una nuova moto a cui abituarsi e c’è l’ambizione di vincere ancora, dimostrando al mondo di aver fatto una scelta che è tutt’altro che folle lasciando la Honda e passando in Ducati su sponda Gresini Racing. Quel colore, l’azzurro Gresini, sarà anche sulla camicia di Javier Ortiz, che ha chiaramente accettato di svestire quella bianca con il logo di HRC proprio in nome del legame con Marquez. “In Thailandia, quando Marc si è infortunato lo scorso anno nel warm up, ricordo che ci siamo messi a lavorare in maniera frenetica per mettergli a posto la moto, ma quando poi sono venuti a dirci che non avrebbe corso io sono scoppiato a piangere per lo stress. La situazione di Honda? Certo che mi colpisce, eravamo abituati a vincere o comunque a salire sempre sul podio. Quando sei dentro certe situazioni ti colpiscono ancora di più e ti fai mille domande”.