“Dani Pedrosa mi ha aiutato a prendere la decisione più difficile della mia vita sportiva” – L’aveva raccontato Marc Marquez, svelando di aver telefonato a Pedrosa per mettere a posto e in fila i pensieri quando s’è trovato davanti alla scelta sul restare in Honda o passare in Ducati con il Team Gresini. “Lui – aveva detto l’otto volte campione del mondo – è sempre stato un mio riferimento e i rapporti tra noi sono diventati molto buoni con il tempo. Aveva passato tutta la sua carriera con Honda, conosce l’ambiente e è stato un pilota vincente, quindi conosce anche i pensieri di un pilota, per questo ho pensato che parlare con lui avrebbe potuto farmi bene e aiutarmi nella decisione”.
In effetti è così che è andata, al di là delle narrazioni – a cui abbiamo ceduto anche noi di MOW – sulla vendetta consumata a freddo da Pedrosa nei confronti di Honda. Di quella telefonata l’oggi collaudatore di KTM non aveva mai parlato, ma ora che a farlo è stato Marc Marquez non c’è più motivo di tenere il segreto. Con Pedrosa che in una recente videointervista ha raccontato tutto.
“La domenica del gran premio del Giappone, subito dopo la gara – ha raccontato il piccolo Samurai – ho ricevuto un messaggio da Marc Marquez che mi chiedeva se poteva chiamarmi. La cosa mi ha sorpreso molto, oltre che incuriosito. Potevo immaginare di cosa avrebbe voluto parlarmi, ma non ne ero sicuro e poche ore dopo ci siamo sentiti e quella telefonata c’è stata”. Pedrosa non fornisce i dettagli esatti di ciò che i due si sono detti, ma ammette che è stata una chiacchierata franca e lunga e che ha percepito l’effettivo stato emotivo di un Marquez che si trovava davanti a una decisione cruciale per il suo futuro.
“Non gli ho dato un vero e proprio consiglio –ha spiegato ancora Pedrosa – Ci siamo semplicemente scambiati opinioni tra piloti, abbiamo condiviso considerazioni e pensieri. Quello che si fa, di solito, per mettere un po’ in ordine le idee, ma se dicessi che gli ho dato un consiglio diretto non direi la verità. Ovviamente io oggi sono un pilota di KTM. Ci siamo scambiati pareri su alcune informazioni, forse solo perché anche io sono stato a lungo con la Honda, come lui. Marc voleva punti di vista diversi. La sua situazione era difficile: doveva prendere una decisione perché aveva un contratto e mi ha spiegato anche del contratto stesso e delle difficoltà per rescinderlo. E’ stata una delle cose più complesse da fare. Quanto a lui non c’è molto da dire e l’ho detto anche a lui stesso: non ho dubbi sul suo talento e meno che mai sulle sue capacità di essere e andare veloce. Lo abbiamo visto veloce in 125cc, in Moto2 e in MotoGP e non vedo alcun motivo per cui non possa adattarsi alla Ducati”.