Quando ha riportato la sua RC16 al box, con il podio appena sfiorato, Dani Pedrosa non sembrava neanche particolarmente stanco. Ha smesso da un bel po’ di tempo, ma si tiene allenato e ultimamente ha guidato anche a lungo la sua KTM del test team. Però che a Misano potesse essere così competitivo se lo aspettavano in pochi. In verità in pochi tra gli appassionati, perché i suoi colleghi, in verità, lo sapevano benissimo e a dirlo, a nome di tutti, è stato Marco Bezzecchi: “Sorpresi da Dani Pedrosa siete voi, io invece me l’aspettavo. Ragazzi, stiamo parlando di Pedrosa: uno dei fantastici quattro. A Jerez ha girato tantissimo e anche qui a Misano ha fatto test, era prevedibile che andasse forte”.
Forte, ma non così forte. Tanto da impensierire il podio di Pecco nella Sprint del sabato, tanto da strappare pure un tempone in qualifica, tanto da tirarsi dietro addirittura Marc Marquez (e quella Honda che lo ha buttato via come un pilota finito) nel venerdì di Misano. Dani Pedrosa, un po’ per la sua stazza particolarmente minuta, un po’ perché è oggettivamente stato uno dei più grossi manici della storia recente della MotoGP, non fa i conti con la ruggine e al Marco Simoncelli lo ha dimostrato. Della sua gara e del podio appena sfiorato ha poi parlato nell’enorme hospitality di KTM. Per arrivarci c’è da attraversare praticamente tutto il paddock e il piccolo samurai c’ha messo un bel po’, perché tutti, ma tutti davvero, hanno voluto abbracciarlo. Come si fa con uno che è riuscito nell’impresa di essere tanti anni in un mondo fatto di rivalità senza crearsi neanche mezzo nemico.
“Mi sentivo bene – ha spiegato – avevo buone sensazioni sulla moto e questo è quello che conta, perché comunque io sono qui per provare nuovi materiali. Significa che le basi per l’anno prossimo sono ottime, poi è chiaro che a livello personale sono anche molto contento per come è andata. Il podio era veramente vicino, ma Pecco è stato bravissimo a chiudere tutte le porte e ogni volta che mi avvicinavo la moto sbacchettava un po’”. C’è chi ha provato a sostenere che Pedrosa non ha voluto rischiare oltre e che in altri tempi sarebbe stato più aggressivo, ma a smentire la malizia ci ha pensato lui stesso: “Io volevo il podio, è Pecco che è stato molto bravo come con Vinales nella Sprint di Barcellona”.
E’ soddisfatto e consapevole che, al di là del risultato, anche i dati riportati nel box sono ottimi in vista dei test proprio a Misano di lunedì, con Pedrosa che, ora, vorrà riprovarci nella gara di domani. “Sarà diverso, prima di tutto per le gomme – ha concluso – proverò a ripetermi e magari a migliorare, perché questo è quello che vuole sempre un pilota. Speriamo che la stanchezza non sia un limite. Oggi da pilota in pensione e con un po’ di anni sulle spalle mi rendo conto di qualcosa che da giovane non capivo: ossia lo sforzo enorme che facevano Loris Capirossi o anche Valentino e quei piloti che erano già grandi quando io ero invece giovanissimo”.