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Ok, ma chi è Aliou Cissé,
coach del Senegal,
che somiglia a SnoopDogg
e soprannominato Bob Marley?

  • di Lorenzo Longhi Lorenzo Longhi

26 novembre 2022

Ok, ma chi è Aliou Cissé, coach del Senegal, che somiglia a SnoopDogg e soprannominato Bob Marley?
"Perché è SnoopDogg il coach del Senegal?". È il tweet di un utente condiviso nelle scorse ore dal celebre rapper americano su Twitter e che in breve tempo è diventato virale sui social. Un accostamento ironico, ma che ha reso Aliou Cissé, allenatore del Senegal impegnato ai Mondiali, un personaggio iconico. Ma in fondo lo è sempre stato, sia per la sua tragica storia familiare, che per essere riuscito a far vincere ai Leoni di Teranga la prima Coppa d’Africa della loro storia. E per quell’ispirazione, diventata anche un soprannome, con il padre del reggae Bob Marley

di Lorenzo Longhi Lorenzo Longhi

Vent’anni fa, era il 2002, in pochi mesi il Senegal fu al centro delle cronache internazionali per due eventi di segno opposto. La gioia e l’orgoglio, prima, quando in giugno la nazionale al debutto in un Mondiale, quello di Giappone e Corea del Sud, riuscì non solo a superare il proprio girone (un successo contro la Francia e pareggi con Danimarca e Uruguay), ma addirittura a spingersi sino ai quarti dopo avere battuto la Svezia ed essersi arresa solamente a un golden gol – perché sì, ai Mondiali in passato c’è stata anche la regola più infantile di tutti: chi fa gol, vince – della Turchia. Capitano di quella squadra era Aliou Cissé, allora 26enne difensore del Montpellier. Poi, il 26 settembre, fu il momento della tragedia e del lutto quando il Joola, un traghetto statale che faceva la spola tra Dakar e Ziguinchor, affondò al largo delle coste del Gambia: a fronte di appena 64 sopravvissuti, furono oltre 1800 i morti. Tra questi, undici membri della famiglia di Aliou Cissé – nativo proprio di Ziguinchor – tra zii, cugini, nipoti.

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Il tecnico del Senegal, Aliou Cissé

Oggi, a 46 anni, Aliou Cissé è al secondo Mondiale consecutivo sulla panchina del Senegal, venerdì ha ottenuto la prima vittoria della sua nazionale nel torneo contro i padroni di casa del Qatar, e in bacheca, sempre come allenatore dei Leoni della Teranga, ha una finale (2019) e un trionfo in Coppa d’Africa, quello del 2021, il primo e unico del Senegal. Appare persino superfluo sottolineare come, per diversi motivi, la sua figura in patria abbia qualcosa di mistico: s’interseca con la storia del Senegal, perché la sua è la vicenda di emigrazione e ritorno – i genitori emigrarono in Francia e lui crebbe a Ziguinchor con il resto della famiglia, per poi ricongiungersi con mamma e papà e lì iniziare un percorso calcistico che lo ha portato anche al Paris Saint-Germain prima della grandeur e in Inghilterra – e vive, da lontano ma da vicino, un momento tragico cruciale, per poi tornare a regalare il sorriso attraverso il potere del calcio che, soprattutto quando si parla di Mondiali e di grandi tornei continentali, è elemento centrale della vita associativa di (quasi) tutti.

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Sadio Mané in una storia Instagram lo chiama proprio Bob Marley

Cissé è selezionatore della nazionale dal 2015 ed è diventato in qualche modo un esempio: si deve anche ai suoi modi e ai suoi successi se le federazioni calcistiche africane hanno capito che possono affidarsi serenamente a tecnici autoctoni (e in questo Mondiale lo hanno fatto tutte e quattro le qualificate), e del resto oltre al carisma e alle capacità tattiche e di gestione può contare anche su un altro punto che lo rende immediatamente riconoscibile: l’aspetto. Rispetto a quando giocava i dreadlock sono molto più lunghi e il pizzetto non è più solo sfumato. L’associazione è facile e riporta a Bob Marley, che è peraltro una sua fonte di ispirazione (lo raccontò egli stesso in un’intervista a Canal+ alcuni anni fa) ed è il nomignolo che gli affibbiò Sadio Mané in una story su Instagram dopo la già citata vittoria in Coppa d’Africa contro l’Egitto. ma c'è anche chi lo ha accostato a un famoso rapper americano: "Perché è SnoopDogg il coach del Senegal?" è uno dei tweet diventati virali in queste ore. 

In fondo è una prerogativa del Senegal quella di arrivare ai Mondiali con allenatori inconfondibili: prima di Cissé (a Russia 2018 divenne iconica una sua esultanza dopo la vittoria con la Polonia), c’era riuscito Bruno Metsu, tecnico francese dall’aspetto vagamente attoriale e piuttosto eccentrico, uomo certo amatissimo a quelle latitudini e che è sepolto nei pressi di Dakar, in quel Senegal che ha amato, ricambiato, proprio ai tempi di Cissé capitano di quei Mondiali mitici e di una Coppa d’Africa di pochi mesi prima nella quale la nazionale, alla sua prima finale, perse contro il Camerun ai rigori. L’ultimo lo sbagliò proprio Aliou Cissé. Ma non se è ne è fatto troppo un problema. Non sono questi i problemi.

⚽️ https://t.co/mE9qdesjzj

— Snoop Dogg (@SnoopDogg) November 22, 2022

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