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Ok, ma chi è Domenico Acerenza, il nuotatore che fa sognare l’Italia in mare aperto

  • di Ginevra Stanghellini

9 febbraio 2024

Ok, ma chi è Domenico Acerenza, il nuotatore che fa sognare l’Italia in mare aperto
Con uno splendido bronzo nella 5 km di fondo ai Mondiali di nuoto, Domenico Acerenza si aggiudica un posto tra gli italiani più attesi alle prossime Olimpiadi di Parigi. Ecco chi è e perché dobbiamo tenerlo d'occhio

di Ginevra Stanghellini

Se per nuotare ci vogliono forza, resistenza e costanza in mare aperto serve molto di più e questo lo ha vissuto sulla propria pelle Domenico Acerenza, il nuotatore italiano che ha trovato nell’immensità del mare la sua strada verso il successo. Forse non tutti lo conoscono ma quello di Domenico è un nome da tenere bene a mente. Atleta classe 1995 con una storia alle spalle che ci ricorda, ancora una volta, che prima di essere campioni nello sport si è esseri umani, individui che cercano il proprio spazio tra errori, cambiamenti e tanto lavoro. L’importante è trovare la propria strada.

Domenico, un viso pulito ed un sorriso timido, quello di un ragazzo che ha trovato nel nuoto la costante della sua vita. Ha iniziato a nuotare a 5 anni, grazie ai fratelli maggiori. Nel suo percorso la fortuna dell’apertura di una piscina, persa tra le montagne della Basilicata, dove ha nuotato per la prima volta, come ha detto lui:”La mia fortuna è stata la piscina di Satriano di Lucania, vicino casa mia, dove ho cominciato a nuotare all’età di cinque anni. Ma in Basilicata manca ancora una vasca olimpionica”. L’assenza di una struttura adatta, l’hanno portato a trasferirsi già da molto giovane per sognare in grande, una strada simile a quella dei suoi idoli Rosolino e Phelps.

Una carriera iniziata dalle Universiadi - i giochi mondiali universitari - del 2017, fino all’exploit l’anno successivo ai giochi del mediterraneo dove nei 400m stile vince l’argento. Da lì le competizioni che l’hanno portato a nuotare nelle vasche più importanti del mondo, sempre nelle lunghe distanze tra 800 e 1500m stile, fino al sogno di ogni sportivo, le Olimpiadi. Un percorso costellato dalle etichette della stampa da quella di “eterno secondo” etichetta che accetta conscio dei risultati ottenuti a differenza dell’altra “scudiero di Paltrinieri” un giudizio pesante in uno sport dove non esistono gregari, con il rischio di rovinare anche il rapporto di amicizia tra i due. “Paltrinieri mio amico però in gara solo rivali” ha detto in un’intervista, un legame così stretto tanto da vederlo come compare di matrimonio. Tornando alla sua carriera, uno dei cambiamenti più importanti è stato il passaggio dalla vasca al mare aperto, tutt’altra cosa proprio dopo il nono posto nei 1500 stile libero dell’olimpiade di Tokyo 2020. L’inizio prima della pandemia per migliorare il proprio nuoto, viste le variabili da considerare come le correnti, le soste per il rifornimento e la tenuta fisica-mentale e delle energie.

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Questo cambiamento gli ha dato molte soddisfazioni, soprattutto il 2022 , l’anno magico. Iniziato con l’argento in coppa del mondo per poi disputare gli Europei, in casa a Roma, Domenico ha vinto ben due ori nella 10km e nella staffetta, ma anche l’argento nei 5km, uno splendido europeo da lui descritto come:”Ho vissuto il giorno più felice della mia vita” disse dopo i due ori. Lo scorso anno si conferma ai mondiali di Fukuoka con due medaglie: l’oro nella staffetta e il bronzo nella 5km. Un bronzo che lo riconferma tra i migliori anche ai mondiali di Doha, una medaglia meritata come si può capire dalle sue parole:”Ho dato tutto, sono felice del bronzo, ripaga il podio mancato nella 10 km. Siamo partiti a bomba, troppo forte, ma me l’aspettavo, stavolta c’è mancato poco per vincere”. Un nuotatore di quelli che passano un po' inosservati, forse per il carattere timido, ma che silenziosamente dicono la loro, perchè il talento serve, ma vince chi si allena meglio.

Domenico ci fa capire ancora una volta che non serve essere invincibili, anzi ci ricorda che si può trovare la propria strada anche in corso d’opera. “Bisogna credere nei sogni. Ma devo tutto ai sacrifici dei miei genitori”, umiltà e determinazione descrivono il nuotatore italiano, che nonostante le soddisfazioni ottenute ricorda sempre la famiglia e i sacrifici che hanno fatto per supportarlo in tutte le gare, in particolare il papà, che pur non sapendo nuotare è il suo tifoso più grande e prima persona che chiama dopo ogni nuotata. Sicuramente l’avrà fatto anche dopo il bronzo di Doha. Dopo il mondiale, il grande evento dell’anno saranno le Olimpiadi, quindi “sogna, ragazzo, sogna!" È arrivato il momento di scrivere una nuova pagina della tua carriera, che farà tappa a Parigi nelle acque della Senna. 

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