Non lo scopriremo certo domani, ma il 2022 potrebbe essere un altro anno complicato per Marc Marquez. Lo spagnolo, alle prese con un recupero ben più difficile del previsto, ha infatti ammesso di aver preso quest’anno come un allenamento: le MotoGP sono sempre più difficili da portare al limite e guidarle bene è l’unico modo per guidarle meglio. Ecco quindi che correre diventa un allenamento e che la scalata al 9° titolo iridato è posticipata al 2022. Quando Honda ha offerto un contratto di 4 anni al fenomeno di Cervera (fino al 2024) la situazione era radicalmente diversa. 4 titoli mondiali consecutivi e nessuna intenzione di ridurre il ritmo erano sembrati talmente indiscutibili da spingere il colosso di Tokyo a promuovere Alex Marquez direttamente al team ufficiale: che problema c’è - si saranno detti - finché Marc vince lo possiamo affiancare a chiunque. E se è suo fratello meglio per tutti, una squadra facile da gestire è una squadra competitiva.
Ora però le cose sono cambiate. Quindi la Honda ha promosso Pol Espargarò - che con Marc non ha mai avuto un buon rapporto - nel team ufficiale, con la speranza che un pilota d’esperienza potesse aiutare tanto nello sviluppo quanto nei risultati. Risultati che, inutile dirlo, per il momento non sono stati eclatanti. A Tokyo adesso sono in una posizione diversa, perché non c’è più un cannibale (Marc) a cui affiancare il primo degli sconfitti, che si tratti di Pedrosa, Lorenzo, o Espargarò. In Honda un cannibale lo devono trovare e il pilota giusto potrebbe essere Joan Mir.
Perché Joan Mir è l'uomo giusto per la Honda
Perché ha dimostrato tutto quando non c’era niente da dimostrare, al secondo anno della categoria più difficile del motociclismo con una moto mai data per favorita. Joan Mir di mondiali ne ha vinti due in quattro anni e che come tutti gli spagnoli - e buona parte degli altri - sogna di salire su di una Honda Repsol. Ha la curiosità di guidare qualcosa di diverso, ma non manca nemmeno la voglia di battere Marc Marquez in casa.
Marquez, che non ha perso la mentalità di sempre ed è ancora rapidissimo nell’interpretare le situazioni, si è subito premurato di dare un paio di sportellate a Joan al rientro in Portogallo: si, sei campione del mondo, ma ricordati che questa è ancora casa mia. Non solo, in una recente intervista (la trovate qui) ha lanciato una frecciatina al maiorchino, dichiarando che un campionato lo si può vincere coi piazzamenti una volta soltanto.
Adesso, se la Honda volesse riproporre un attacco a due punte (come ai tempi di Stoner e Pedrosa) è a Joan Mir che dovrebbe guardare. E ci sono buone probabilità che decida di farlo. Marc, durante il mercato che ormai si decide d’inverno, non avrà gli strumenti per imporre un veto sul compagno di squadra, non potendo di fatto garantire di essere competitivo come in passato. Dopo due stagioni passate a soffrire quindi, per l'8 volte iridato potrebbero arrivare anche altre preoccupazioni.