Nel primo giorno della MotoGP a Phillip Island abbiamo visto cinque Ducati davanti a tutti, il che sarebbe perfettamente normale se non fosse che alle prime tre posizioni (Marc Marquez, Alex Marquez e Marco Bezzecchi) ci sono piloti con una GP23, mentre Jorge Martín e Pecco Bagnaia con le GP24 seguono rispettivamente in 4° e 5° piazza. Considerando l’ottavo posto per Di Giannantonio e il nono di Morbidelli, l’unica Ducati fuori dall’accesso diretto in Q2 è quella di Enea Bastianini.
A questo punto, uno che non si è voluto svegliare presto per guardarsi le prove potrebbe dire che la moto vecchia funziona meglio di quella nuova, eppure non è così, o almeno non soltanto: Il primo turno non si è corso, l’asfalto è nuovo, l’allocazione delle gomme (la soft 2023 è la media 2024) è cambiata. Così è lecito pensare che i dati raccolti lo scorso anno si siano rivelati utili per chi poteva utilizzarli, perché se vedere Marc Marquez davanti a tutti non è una sorpresa, suo fratello Alex in seconda piazza è stato piuttosto inaspettato. Va detto poi che in una pista da affrontare col cuore spalmato sul serbatoio, le differenze tecniche tra una moto e l’altra si fanno meno marcate e questo assottiglia ulteriormente le differenze tra le diverse versioni della Desmosedici.
E se è vero che adesso gli altri - su tutti Martín e Bagnaia - si metteranno a posto, è anche vero che di tempo per provare non ce n’è e che le condizioni cambieranno ancora. A Phillip Island arriverà un vento freddo e potrebbe piovere, motivo per cui la capacità di adattamento dei piloti sarà la grande discriminante di questo GP in cui (per altro) l’interpretazione del pilota ha sempre avuto un’importanza maggiore rispetto ad altri tracciati.
Così il grande favorito al momento sembra essere Marc Marquez, almeno per la Sprint del sabato. Vale la pena notare che, per il momento, quella che doveva essere una pista favorevole a Jorge Martín ha invece messo i due sfidanti al titolo sullo stesso piano. Quello, ancora una volta, di una sfida a chi fa meno errori camminando su di un sottilissimo filo, il tutto con le mani impegnate a portare l'aperitivo per la squadra.