I soliti detrattori di Pecco Bagnaia si sono subito affrettati a sostenere che Pecco non avrebbe vinto a Jerez se Jorge Martin non fosse caduto. A spiegare che non è così, però, è stato lo stesso Martin, che in sala stampa non ci ha girato intorno: “Pecco oggi è stato eccezionale. Io forse avrei potuto togliere qualcosa al mio tempo, ma di sicuro non sarei riuscito a fare l’uno trentasette e quattro che ha fatto Pecco”. Quasi una ammissione, dunque, che sarebbe stato difficilissimo continuare a tenersi dietro il numero 1 della Ducati e pure Marc Marquez, visto che alla sua Desmosedici non riusciva a chiedere di più di quello che stava già facendo.
Bagnaia che arrivava e una moto già al limite. Con il fiato sul collo del pilota di Chivasso che di sicuro non ha aiutato. E con Martin che, quando ha provato “lo scriccotto” (termine ormai d’uso comune di MotoGP e ufficialmente sdoganato da Marco Bezzecchi) s’è ritrovato a tu per tu con l’asfalto. Una caduta che il campione spagnolo fa fatica a spiegarsi e su cui, adesso, vuole vederci più chiaro analizzando i dati e cercando di individuare cosa ha fatto di diverso rispetto ai giri precedenti.
“E’ stata una caduta strana – ha spiegato in sala stampa - Stavo mantenendo la stessa velocità e frenando negli stessi punti. È difficile spiegarsela, dobbiamo capire un po' di più nel dettaglio. Stavo cercando di tenere un ritmo costante e era un ritmo decente per mantenere il comando a quel punto della gara. Stavo cercando di risparmiare un po’ la gomma posteriore per la fine ed ero concentrato e fiducioso. Di sicuro non mi aspettavo di cadere in quel della curva. Bisogna capire cosa è successo per evitare che si ripeta”.
A tradirlo è stato l’anteriore, con Martin che comunque non cerca responsabilità terze e ammette che l’errore, con tutta probabilità, è stato suo. Senza andare a scomodare gomme o tratti bagnati di asfalto. “No, non è stata una questione di pressione gomme – ha proseguito – sicuramente eravamo un filo più alti rispetto a ieri. L’errore è stato mio, ma vorrei capire cosa ho fatto perché è importante, visto che in altre curve sapevo di prendermi qualche rischio, ma non alla Curva6 dove invece sono caduto. Non nascondo di essere un po’ frustrato. Sono caduto mentre ero in testa da dieci giri. Però ho vinto la Sprint e sono stato davvero competitivo sull'asciutto e anche sul bagnato, quindi sono anche rilassato. Ci sono ancora molte gare e comunque non lascio Jerez a mani vuote”.