Le parole di Johann Zarco di dieci giorni fa, pronunciate nella zona mista di Phillip Island a poche ore dalla sua prima vittoria in MotoGP, hanno confermato come il Team Honda Repsol, capitanato da Alberto Puig, abbia provato a strappare il francese da Lucio Cecchinello (con cui Johann aveva firmato un biennale lo scorso 22 agosto) per promuoverlo nella squadra ufficiale, orfana di Marc Marquez. Johann, dopo colloqui poco convincenti con l'entourage factory di Asaka, ha scelto di restare fedele al manager veneto: "Lucio è una bella persona - ha spiegato Johann al micorofono Sky di Sandro Donato Grosso in Australia - che lavora con tanta serietà. Se è in MotoGP da anni a gestire un team satellite significa che è corretto con le persone con cui lavora. Questa opportunità che possiamo avere insieme è buona per lui, visto che io sono ancora molto competitivo e posso lottare per il quinto posto in campionato. È una grande opportunità per sviluppare la Honda, oltretutto. La possibilità di andare nel Team Factory non la potevo mettere da parte dopo che Marc ha annunciato all'addio, avevo bisogno anch'io di pensare a quella posizione, e Lucio ha rispettato completamente questa cosa. Ma quando il mio manager ha parlato in Indonesia e anche qui in Australia con Honda, abbiamo visto che Honda e Alberto sembravano esitare su qualcosa e questo non mi piaceva. Quindi ho preferito un impegno totale con Lucio".
Lucio Cecchinello, se da una parte ha sicuramente apprezzato il comportamento inappuntabile del suo futuro pilota, dall'altra ha faticato a nascondere il disappunto nei confronti di Honda: "Io sono uno che rispetta i contratti e mi aspetto che Honda faccia lo stesso. Abbiamo un contratto con la Honda dove grazie ai nostri partner riusciamo a pagare moto e materiale, e poi un ulteriore contratto con la Honda dove c'è scritto Zarco, pagato da Honda, deve correre con il Team LCR. Ma questo fa parte dell'accordo principe con Honda, in cui la Honda ci deve supportare con il pilota. Se sono intenzionati a cambiare le tematiche del contratto devo perlomeno venirmi a parlare, non ho avuto nessun tipo di informazione fino adesso. Io credo che al momento attuale la Honda debba trovare una soluzione, e avranno anche valutato di chiedermi di rivedere l'operazione Zarco. Al momento attuale nessuno è venuto a parlarmi, ma vorrei che i contratti venissero rispettati perché io a mio volta ha fatto tutto il possibile per portare avanti il progetto con Johann Zarco" - aveva dichiarato Lucio precedentemente, durante il Gran Premio dell'Indonesia, sempre a Sky.
Il tema sostenziale è uno: il contratto tra LCR e Honda scadrà a dicembre 2024 ma - visti i recenti avvenimenti - non è per niente detto che venga rinnovato. Lucio Cecchinello, in MotoGP con HRC dal 2006, ha validissimi motivi per essere spazientito e per guardarsi attorno. A partire dal tema più squisitamente tecnico: da almeno due stagioni la RC213V che Asaka gli fornisce è forse la peggior moto dello schieramento. Alex Rins poi, che sarebbe dovuto restare nei box di Cecchinello fino alla fine del 2024, è stato liberato dalla Honda per approdare in Yamaha. A questo si aggiunge il caso Johann Zarco che, pur essendosi concluso senza stravolgimenti, non ha di certo accresciuto la sintonia tra una Honda in grave difficoltà (siamo a novembre e il Team Repsol non ha ancora ufficializzato la sua line up per il 2024) e un Lucio Cecchinello che da tempo aveva promesso il pilota francese ai suoi sponor. Nell'insieme va considerato come in estate il manager veneto - pur di rispettare gli accordi e restare fedele a Honda - abbia rifiutato le avances della KTM, che aveva sondato il terreno per portare la struttura di Lucio più vicina a Mattighofen e per affidarle un ipotetico dream team composto da Marc Marquez e Pedro Acosta. A questo punto, viene difficile pensare che Cecchinello possa rifiutare un'eventuale seconda offerta dalla Casa austraica per il 2025, quando nessun vincolo lo terrà legato al Giappone. A Misano, stando a quanto riportato da Speedweek, sembra che Lucio abbia parlato anche con Massimo Rivola e Aprilia in ottica futura. In fine dei conti, non sarebbe da scartare l'ipotesi di un matrimonio Ducati-LCR, qualora nel 2025 il Team VR46 si spostasse in Yamaha.