Oscar Piastri sembra l’erede di Kimi Raikkonen in Bahrain: parte, vince, saluta e torna a casa sua. Senza fronzoli o celebrazioni fuori dagli schemi. Lui è lì per andare forte e portarsi a casa il titolo piloti. La McLaren torna a brillare proprio grazie all’australiano dopo la sconfitta in Giappone, quando Max Verstappen era riuscito a dominare sia la sessione di qualifica che la gara, per consolidare tutti i suoi punti di forza, già individuati nelle prime tre tappe inaugurali della stagione del 2025, e ricordare al resto della griglia che la monoposto migliore quest’anno è la MCL 39. Infatti, dietro al dominio di Piastri c’è una vettura praticamente perfetta, insieme a un grosso lavoro di squadra che ha permesso al pilota di Melbourne di doversi preoccupare solo della gestione dei suoi vantaggi. Insieme ai complimenti per Oscar Piastri però, la squadra di Andrea Stella deve anche arginare il problema Lando Norris, terzo sotto la bandiera a scacchi, prima che sia troppo tardi.

Il britannico, dopo un inizio di stagione strabiliante, sta già iniziando a perdersi, proprio come era successo nel 2024. Quando il suo rivale per il campionato era Max Verstappen, Norris era riuscito ad autosabotarsi più volte, sbagliando partenze e procedure di gara, fino ad arrivare ad arrendersi per provarci quest’anno a diventare il numero uno in classifica. Dall’altro lato del box però ha Oscar Piastri, che finora è stato privo di defaiances, e la pressione si sta già facendo sentire: il britannico non solo ha ricevuto cinque secondi di penalità per non essersi posizionato bene in griglia, ma ha anche azzardato qualche sorpasso fin troppo al limite nei confronti di Charles Leclerc, quarto, e Lewis Hamilton, quinto, che lo hanno costretto a perdere tempo - facendolo rinunciare così alla vittoria, che in realtà era alla sua portata nonostante il sesto tempo in qualifica.

E proprio dopo le due McLaren, ad essere state protagoniste del Gran Premio del Bahrain sono state le due Ferrari, con Charles Leclerc che è scattato per la prima volta dall’inizio del 2025 dalla prima fila. Il potenziale per il podio c’era tutto: il monegasco è partito bene, ha gestito bene la sua vettura e non è nemmeno mai entrato in difficoltà durante le battaglie con Lando Norris. Quello che la Ferrari ha fatto male (ancora una volta) è stata la strategia: sia Hamilton che Leclerc sono partiti con le gomme medie, a differenza del resto della griglia che invece ha scelto le soft, per poi montare gli pneumatici più duri per la seconda parte della gara. “Queste gomme fanno schifo” ha detto il sette volte campione del mondo al suo ingegnere durante la gara; non solo “facevano schifo”, ma non hanno nemmeno permesso ai due alfieri di Fred Vasseur di potersi difendere dagli attacchi di Norris, che come il resto della griglia aveva optato per delle coperture più morbide.
“Noi abbiamo fatto il massimo possibile” ha commentato Charles Leclerc ai microfoni di Sky Sport, “ma non è stato abbastanza”. “Questo vuol dire che il nostro massimo non va bene e, ovviamente, la cosa non mi fa sorridere. Speriamo nel podio a Jeddah” ha continuato il monegasco, con il Gran Premio dell’Arabia Saudita in scena proprio il prossimo fine settimana. Sono state tante le critiche da parte degli appassionati, che ancora una volta hanno visto il podio sfumare per degli errori che anche da casa sembravano impossibili da commettere, ma gli spiriti sembrano essere ancora alti a Maranello - con gli aggiornamenti portati a Sakhir che sembrano aver funzionato. A differenza della rossa, la Mercedes con la strategia di George Russell ha fatto sì che anche in Bahrain, una delle due monoposto salisse sul podio (mentre Kimi Antonelli si è dimostrato un po’ più in difficoltà rispetto alle prime tre tappe della stagione, finendo fuori dalla zona punti).

