Secondo le ultime indiscrezioni (raccontate da Manuel Pecino e Giovannio Zamagni), Marc Marquez non avrebbe rotto la placca inserita al primo intervento aprendo una finestra. Che fosse improbabile, considerando le sollecitazioni a cui è sottoposto un pilota di MotoGP, era un dato di fatto, ma adesso pare che a mettere in crisi il braccio destro dello spagnolo sia stato un allenamento fuori programma. Una notizia irrilevante sul piano sportivo che, però, cambia le cose sul lato umano e (soprattutto) economico. Se la responsabilità fosse del pilota (e non dell’equipe medica su cui si è sempre puntato il dito) i rapporti tra Honda e l’8 volte iridato potrebbero complicarsi piuttosto in fretta. Così, gli attacchi dei detrattori di Marc Marquez sono ripartiti più feroci di prima, tra chi gli dà del bugiardo e chi pensa sia la giusta punizione per quanto fatto nel 2015. Ne abbiamo parlato con Paolo Beltramo, da trent’anni tra i giornalisti più amati ed esperti del motomondiale.
Ciao Paolo. Marc Marquez la sta pagando carissima, ma c’è chi dice che sia giusto così.
“Non credo che Marc si meritasse una cosa del genere e francamente non capisco chi ce l’abbia con lui. Se avesse saltato un paio di gare sarebbe stato diverso, ma una cosa così cattiva non si può augurare a nessuno, nemmeno a qualcuno che ti sta veramente antipatico. Quelle cose lì arrivi a dirle in politica magari, se capitasse a Bolsonaro per esempio non mi dispiacerebbe (ride). Per altro Marquez è un bastardo, ed è vero, ma vai a parlare con Gibernau, con quelli che correvano con Valentino…”
Marc sembra un po’ l’estremizzazione del pilota, nel bene e nel male.
“Si. E devo dirti la verità, a me il Marquez che guida piace da matti. Se non avesse avuto quella cosa lì con Valentino poi, a me sarebbe anche simpatico. Perché comunque era uno gentile, stava agli scherzi. Poi è vero, è un bastardo, ma lo sono tutti quelli che vincono. Pensa ad Hailwood, ad Agostini, forse in un’epoca estremamente romantica le cose erano un po’ diverse, ma neanche troppo. C’è una scena di Schwantz che butta fuori Doohan nel curvone che arriva al rettilineo prima della variante a Suzuka che fa paura, Mick ha rischiato grosso. Quelle cose le hanno fatte un po’ tutti, penso anche a Nieto e a Villa. La differenza ora è che si vede tutto”.
“Quando andavo alla Dakar mi facevo raccontare le cose ai bivacchi, non si poteva seguire tutto in diretta. E i piloti raccontavano forse la metà di quello che era successo. Tornando a Marquez... lui avrà anche fatto perdere il mondiale a Valentino, però -e l’avevo anche scritto, a suo tempo - Valentino ha corso contro natura. Se ti fai battere in un corpo a corpo da Pedrosa all’ultimo giro a Brno, poi Iannone arriva terzo e tu quarto a Phillip Island beh, quando perdi il mondiale di una manciata di punti non ti puoi lamentare. È stata colpa di Marquez, ma con concorso di colpa di Vale, che secondo me ha voluto correre in difesa anche se non è nelle sue corde. Magari avrebbe dovuto correre più in attacco, che è la sua cosa”.
Ad ogni modo, al momento sembra che Marc Marquez potrà rientrare per la quarta gara della stagione a Jerez, ma che non sarà al massimo della forma fisica fino a settembre. Resta da capire se Honda deciderà di farlo tornare in moto alla prima occasione utile o se preferirà gestire il rientro dello spagnolo con più calma.