Il Sic58 Squadra Corse non è un team come gli altri. Paolo Simoncelli lo guida con passione nel nome di Marco e buona parte di tutto quello che succede nella squadra viene filtrato da lui e dal capotecnico Marco Grana. I comunicati stampa non fanno eccezione, Paolo li scrive di suo pugno con una sincerità sconosciuta agli altri team ed un filo di romanticismo. Il che, a ben vedere, è un bell’incentivo a leggere.
Le parole che hanno seguito il GP del Portogallo ne sono l’esempio: Paolo Simoncelli non si concentra sulla gara di Tatsu Suzuki, partito tredicesimo e caduto senza colpe dopo sei giri, quando era attorno all’ottava posizione, ma sulle ultime decisioni della Race Direction: “Potrei dire tante cose, narrare le mille peripezie che ogni gran premio ci si parano davanti prima di arrivare alla tanto attesa gara… ma oggi invece porto alla vostra attenzione quello che si è inventata la direzione gara, di cui a capo c’è ancora il mio amico Freddie Spencer". ha esordito Paolo.
“Hanno deciso di dare una multa di 1000€ a me e agli altri team, secondo loro abbiamo fatto entrare in pista i nostri piloti, volutamente tutti insieme, a tre minuti dalla fine delle qualifiche, creando così un ingorgo, lo stesso che si crea anche all’ inizio quando partono tutti insieme. E seppur neanche io sia d’ accordo sullo spettacolo che offriamo alla gente a casa, di piloti che aspettano i più forti per prenderne la scia e fare il tempo, ad oggi non c’è un regolamento che vieti di uscire quando si vuole. Al massimo andrebbero puniti i piloti, non il team. In un momento così difficile in cui spendiamo tra CEV e Motomondiale 60/70.000€ in tamponi (un’altra cosa già discutibile) aggiungi pure le ingiuste regole della direzione gara… Nei loro uffici sono super disponibili, nulla da dire, ascoltano consigli e sembra che condividano la tua opinione se non che alla fine, fanno come tutti i figli, appena volti loro le spalle fanno quello che vogliono. Sono ormai il trio più chiacchierato del paddock per le loro avvincenti decisioni, con cui volta per volta non fanno altro che avvalorare le nostre tesi a proposito delle loro insensate decisioni. E nonostante loro a volte, in seguito si rendano conto di essersi sbagliati, non tornano mai sui loro passi, anzi continuano imperterriti per la loro strada. Fantastici!”.
Il discorso, insomma, è chiaro. Ed anche una possibile soluzione, esclusa la superpole che andrebbe ai danni dello spettacolo: “L’ unica regola che possa impedire gli ingorghi è far uscire i piloti dai box a 5 secondi l’ uno dall’altro”. Poi conclude spiegando che “Qualcuno potrà pensare che sono noioso, che ho sempre qualcosa da ridire sui regolamenti o sulle persone, hanno ragione, ma pensate che noia altrimenti… i classici comunicati formali e incolore!!!”