Paolo Simoncelli commenta la settimana del Gp di Misano, spiegando come sia cambiata per lui dopo la morte del figlio: “Un’emozione correre a Misano - le sua parole ai microfoni di Sky Sport - per tanti motivi, soprattutto perché Marco non c’è più. Ne parlavo con mia moglie l’altra sera e quando c’era lui era una settimana davvero speciale. Adesso sì, bella ma c’è sempre quell’amaro in bocca insomma.”
Su cosa poi renda questo Gran Premio un appuntamento motoristico particolarmente sentito dai piloti, Paolo non ha dubbi: “È la nostra regione. Qui è il mondo dei motori. È la patria dei motori. Qui sono nati i genitori più matti che hanno fatto dei figli suonati che vanno tutti forte e continuano ad andare forte (ride). E quindi sì una regione un po’ favorita dalle piste, ma soprattutto quando ero io bambino i piloti ti passavano vicino, c’erano Agostini, Pasolini li potevi toccare… era bellissimo”.
Quando invece gli domandano se sappia qualcosa dei preparativi che il pubblico di Tavullia sta organizzando per accogliere il loro mito Valentino Rossi commenta così “Ah io non lo so abito a Coriano, però sicuramente faranno qualcosa di speciale con tutto quello che ha fatto questo ragazzo penso che se lo meriti”.
Mentre riguardo al team e se vi sia la possibilità di far bene dice: “Guarda dopo la domenica ci voleva un po’ di tempo per digerire il risultato soprattutto di Tatsu, per quanto riguarda Ferlon sono contenutissimo perché sta crescendo molto e Tatsu bisogna che ci regali qualcosa prima di andarsene”. E sul pronostico su Misano, Paolo ridendo non si pronuncia aggiungendo solo “Suzuki, Suzuki e Suzuki”.