Il nuovissimo circuito di Mandalika è piaciuto ai piloti della MotoGP per il disegno, ma non certo per le condizioni mostrate nel primo appuntamento ufficiale della sua storia. Dopo il primo giorno di test, con le ormai note polemiche su fango e detriti portati sull’asfalto dalla pioggia, a fare da protagonisti sono stati sabbia e sassi. Con Pecco Bagnaia che ha anche mostrato cosa accade ad un pilota che si ritrova colpito da un vero e proprio proiettile sparato dalla gomma della moto che lo precede. La foto dice tutto e non c’è bisogno di stare a descrivere, con il pilota della Ducati che, però, aggiunge: “Questo è veramente pericoloso. Sabbia e fango si puliscono, ma i sassi sono un gran problema. A me è arrivata una sassata sul braccio, ma poteva capitare in qualche altro punto, o magari sul radiatore della moto. Se sei a centro gruppo, con una sola traiettoria pulita che non può essere occupata da tutti, rischi di farti veramente male e di farne agli altri. Ci hanno garantito che provvederanno a sistemare tutto per quando verremo a correre qui”.
In effetti i piloti già da giorni hanno chiesto garanzie per il gran premio di Indonesia, chiudendo invece un occhio e accettando di prendersi qualche rischio di troppo in occasione di questi tre giorni di test. Il più critico, come avevamo anche raccontato, è stato Aleix Espargarò. Ma a lamentarsi sono stati parecchi, compreso l’ex campione del mondo Joan Mir, oggi messo fuori gioco da un virus intestinale, ma ieri protagonista di una brutta caduta: “Ovviamente, entrando in MotoGP, dovranno sicuramente migliorare le condizioni della pista, non solo in termini di sicurezza ma anche perché allo stato attuale c'è una sola corsia su cui correre – ha affermato Mir - Non appena ne esci, devi rilasciare i freni o rischi di cadere. In queste condizioni sarebbe impossibile sorpassare in gara, non è pronto per correre.
Criticità e problematiche, questo, esposte in commissione sicurezza dai piloti, anche se Andrea Dovizioso, dall’alto della sua esperienza, è stato ironico sull’atteggiamento dei colleghi: “Arrivano tutti infuriati e arrabbiati, poi vai a guardare la classifica e ti chiedi: ma che problemi avete? Siete tutti velocissimi! Ieri l’asfalto era migliore per quanto riguarda fango e sabbia, ma non per i sassi. Credo che abbiano fatto tutto il possibile, ma c'erano ancora e la situazione non è cambiata molto. Faccio il bravo e non commento quello che succede in Safety Commission perché vi mettereste a ridere in tanti. La Safety Commission è un aspetto, un momento importantissimo ed è servito molto in questi anni. E' stata una bella idea della MotoGP perché così ci consente di farci ascoltare. Negli ultimi anni è cambiata molto, perché è aperta a tutti e vengono quasi tutti. Prova a immaginare 22 piloti in una stanza e cosa può venire fuori..."