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Peccato Bagnaia: poteva essere un eroe o un c*****ne, ma lui ha scelto entrambe le cose

24 aprile 2022

Peccato Bagnaia: poteva essere un eroe o un c*****ne, ma lui ha scelto entrambe le cose
L’8° posto in gara è stato il sogno della domenica, ma era l’incubo del venerdì: Portimaõ, dove Pecco Bagnaia si è imposto lo scorso anno, poteva essere il circuito giusto per tornare a vincere. Invece, ancora una volta, la MotoGP ci ricorda che tra essere un eroe o solo un cretino c’è una linea sottilissima

Lo aveva detto tempo fa Valentino Rossi dopo un brutto errore: “In MotoGP c’è un confine sottilissimo tra essere un eroe o un coglione”. Oggi lo ha ripetuto Davide Tardozzi commentando la gara di Pecco Bagnaia. Perché l’ottavo posto di oggi, girando per buona parte della gara con il passo dei primi, è un’ottima notizia per un pilota che parte 25°, ma è pessima per uno che ha l’obiettivo di giocarsi il mondiale. I problemi del torinese sono cominciati nelle FP3, quando piuttosto che sfruttare le buone condizioni della pista per cercare un buon tempo la squadra ha preferito portare avanti il lavoro sulla moto. La pioggia arrivata a metà sessione gli ha impedito di tentare un attacco al tempo e Bagnaia si è ritrovato a fare i conti con la Q1. Anche lì, in quei minuti estremamente concitati, è bastato un attimo: mentre Nakagami rientrava a mettere le gomme da bagnato, lui usciva con quelle d’asciutto, finendo sparato in aria dalla sua Ducati dopo due curve dal primo giro lanciato. È bastata una pozzanghera grande quanto un posacenere per lasciarlo con la spalla destra dolorante e neanche un tempo valido per la qualifica.

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Poi le infiltrazioni alla spalla, una gara in rimonta simile a quella fatta da Marc Marquez ad Austin e l’8° posto finale. Davanti a lui sono caduti in molti, ma Bagnaia è rimasto calmo spingendo solo quando serviva: all’ultimo giro, nel tentare il sorpasso su Pol Espargarò, ha anche perso un’ala della sua Ducati: “Ieri e stamattina, dopo aver visto il warm up, ho detto che per essere contento avrei dovuto finire nei primi otto - ha raccontato Bagnaia ad Antonio Boselli per Sky - è stata una gara molto lunga, ho avuto parecchio fastidio soprattuto agli ultimi giri, non avevo la forza nel braccio. Però tutto sommato è andata abbastanza bene, riuscivo a staccare forte e il passo era abbastanza buono. C’è da dire che nei primi giri non me la sono sentita di rischiare più di tanto, era una gara da portare a termine e non ho voluto essere troppo aggressivo. Essere arrivato ottavo mi rende soddisfatto, anche se non felice. Considerando la caduta di ieri e la posizione in griglia però non posso essere triste”.

Nonostante tutto, Bagnaia non si rimprovera di essere entrato con le gomme da asciutto: “Marini è partito un minuto dopo di me con le slick ed è andato in Q2, purtroppo col senno di poi si ha sempre ragione, lì era da rischiare e con la rain non sarei mai passato. Chi è passato è passato con le slick, non c’era la condizione perché era tutto asciutto, mi è andata male perché ho preso una pozza d’acqua. Cerchiamo però di pensare che la sfortuna non esiste. Jerez? Sono molto contento di andarci. Martedì avrò una risonanza, perché non siamo riusciti a capire come sono messi i legamenti e una spalla è molto diversa dall’altra a livello visivo. È da controllare un attimo, ma sono contento che adesso ci sia Jerez”. I punti dalla vetta non sono moltissimi perché le prime gare non hanno avuto un vero padrone, ma Pecco è già a 38 lunghezze da Fabio Quartararo e Alex Rins che sono a pari merito in cima alla classifica. Se vuole lottare per il mondiale deve tornare a vincere e, soprattutto, farlo in fretta.

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