È sabato mattina e a Misano ci si sveglia per guardare le FP3 della MotoGP, decisive per stabilire quali piloti avranno accesso diretto al Q2 e chi, invece, dovrà passare per la tagliola del Q1. Pecco Bagnaia, sotto questo punto di vista, è tranquillo. Dalla giornata di venerdì ha ereditato il secondo miglior tempo nella classifica combinata, a pochi centesimi da Enea Bastianini. Pecco allora, poco prima del semaforo verde per l’inizio della sessione, ha modo di rubare qualche istante alla regia internazionale sfoggiando il suo casco speciale per il GP di Misano. È ispirato alla capigliatura dell’ex stella dell’NBA Dennis Rodman, uno dei più sregolati cestisti della storia e compagno di squadra di Michael Jordan negli anni ’90 a Chicago.
È un casco colorato, luminoso, deciso, come l’atteggiamento di Pecco in questo avvio di weekend romagnolo: Bagnaia simula il gesto di un tiro libero e scende in pista, piazzandosi secondo anche nelle FP3, subito dietro al compagno Jack Miller. Un’altra dimostrazione di maturità, soprattutto dopo la penalità di tre posizioni sulla griglia di partenza inflittagli ieri per aver ostacolato Bastianini ed Alex Marquez al termine della FP1. Penalità che avrebbe potuto innervosire chiunque, ma non Bagnaia in questo momento, che al termine della giornata di venerdì si è presentato sorridente ad un affollato media debrief esordendo con “È bello vedervi in così tanti”.
Dici che la penalità è stata giusta. ma quanto pesa nella gestione della gara?
“Sicuramente cambia, spingerò molto per essere in prima fila in qualifica, primo sarebbe il massimo perché quarto è la miglior posizione in cui partire. In termini di gara, il problema sarebbe solo se non dovessi riuscire a partire bene. Vedremo, lavoriamo tanto sulle partenze e miglioriamo sempre, anche se in termini di costanza di gara non credo che sconvolgerà le cose”.
Fabio è molto veloce.
“Si, anche l’Aprilia. Però devo dire che me lo aspettavo, noi siamo molto veloci, peccato per la scivolata perché mi sentivo molto bene con la moto, posso essere contento di come è andata oggi. Quando so perché sono caduto non mi limita molto. Sono contento perché siamo veloci”.
Gara asciutta o bagnata?
“Assolutamente asciutta. Sul bagnato possiamo essere veloci, però secondo me è una grossa incognita ed è facile sbagliare, mentre sull’asciutto mi sento molto veloce”.
Hai collaborato un po’ con Enea: è una prova per il prossimo anno?
“Oggi mi sono trovato spesso con delle Ducati dietro e in questa situazione mi sento in dovere di far in modo che ci siano più Ducati possibili davanti. Non hanno sicuramente bisogno di me, perché sono tutti velocissimi, ma sono contento di aver dato una mano ad Enea, come a Bezzecchi, a Marini e a Martín”.
Le partenze: a inizio anno avete avuto un sacco di problemi, ora siete migliorati. C’è stato un cambiamento sulla moto?
“A Barcellona, durante i test, abbiamo fatto due partenze ad ogni uscita. Questo ci ha permesso di capire diverse cose senza cambiare la frizione, abbiamo cambiato solo diversi valori. Ci mancava la costanza e siamo riusciti a trovarla”.
Come chiudi questa giornata?
“Sono molto tranquillo, sappiamo di essere veloci e so perché sono caduto. La penalità poi è stata giusta”.
Fabio ha detto che al posto tuo avrebbe preso 3 anni di galera. Sta cercando di metterti pressione?
“So ragazzi! La cosa è che sicuramente c’è un’entità ben diversa tra quello che ho fatto io e quello che è successo a lui. Gli diedero la penalità con la tuta completamente aperta, era molto pericoloso. Ad Assen hanno giudicato la manovra troppo estremamente, ma è caduto e ha rovinato la gara a un altro pilota. Non penso che rallentare durante le FP1 sia paragonabile”.