Tre vittorie consecutive. Assen, Silverstone e Zeltweg. Capolavori per certi versi simili, in cui Pecco Bagnaia – dopo essersi portato in testa – ha lentamente costruito un sottile margine di vantaggio sugli inseguitori. Accumulando giro dopo giro, decimo su decimo, il ducatista ha raccolto un gruzzoletto, quel fatidico secondo di distanza tra sé e il resto del gruppo. Una bolla di sicurezza che - in tutte e tre le occasioni - è stata la chiave del trionfo; rimasta integra anche in Inghilterra quando Maverick Vinaels veniva su troppo trafelato per riuscire nell’assalto finale. Insomma Pecco le ha fatte sembrare semplici, naturali. Che poi sono gli aggettivi più utilizzati per descrivere il tennis di Roger Federer: “Ah, quando gioca lui fa sembrare tutto così semplice”, il commento immediato dopo un suo rovescio ad una mano.
“Per l’imminente trasferta in Asia mi porterò dietro la biografia di Roger Federer” – ha rivelato Pecco in un’intervista di Massimo Calandri sulle pagine di Repubblica. “Un personaggio che mi ha sempre ispirato, ma la verità è che lui ha sempre saputo di essere il più forte, ecco perché è così sereno. Io? Ci sto provando”. E verrebbe da dire che, ultimamente, il pilota di Chivasso ci stia anche riuscendo, sia ad essere il più forte che a mantenere una giusta serenità. Perché Pecco, quando domina, sembra essere un tutt’uno con la sua Desmosedici: autenticamente imperturbabile. Così come Federer che – nei giorni migliori – confessava di percepire la racchetta come un prolungamento del suo braccio. “Ma guai a fare paragoni con Federer, Rossi e Stoner, quelle sono leggende. Io ho fatto delle cose belle ma ho appena cominciato” – dice Pecco, che pianta i piedi a terra. “Ho già fatto troppi errori all’inizio della stagione, credo di avere imparato tanto. Ora devo solo pensare a stare davanti a quei due, mi concentro solo sulla prossima gara. Con forza e con calma”.
Quei due sono Fabio Quartararo e Aleix Espargaro, ostacoli tra Bagnaia e il titolo mondiale. Il pilota piemontese, riferendosi al leader del mondiale, con cui ha sempre scambiato gesti e parole di stima, si è espresso così: “Fabio lo rispetto molto, ma i miei amici sono Bezzecchi, Marini, Morbidelli. Con Quartararo siamo rivali, ma non per questo dobbiamo insultarci dopo che battagliamo in pista. Alla MotoGP di oggi non servono le zuffe”. A proposito della MotoGP odierna, che dal 2023 vedrà l’introduzione della Sprint Race al sabato, Pecco ha reinterpretato positivamente il nuovo format: “Ci ho ripensato sulla gara sprint. Dovevo capire, ho studiato bene il programma e mi piace. Svecchia il campionato, lo rallegra, regala più tempo ai tifosi, che potremo anche incontrare al parco chiuso. Insomma, andiamo nella direzione giusta”.