In MotoGP Francesco Bagnaia è tra i piloti più vincenti degli ultimi quindici anni. Oltre a essere l’unico ad aver vinto un campionato piloti con la Ducati insieme a Casey Stoner, è anche in grado di ripetersi per due anni consecutivi da quando esiste la MotoGP, insieme a nomi del calibro di Valentino Rossi e Marc Marquez. La stagione 2024 sarà la sua sesta in MotoGP con una Ducati, forse la più complicata da quando, nel 2019, è salito sulla Desmosedici del Team Pramac. Jorge Martin vorrà la sua rivincita dopo la battaglia persa nel 2023 e, assieme a tutti gli altri, quest’anno sulla Ducati ci sarà anche Marc Marquez, già velocissimo nei test di Valencia. Durante il fine settimana della 100km dei Campioni organizzata dalla VR46, gli amici di Monster Energy hanno realizzato per MOW questa intervista al campione del mondo in carica. Si parla di tutto, da quello che si aspetta nel 2024 a dove deve migliorare per crescere ancora di più, passando per il rinnovo con la casa di Borgo Panigale.
Chi vedi come tuoi maggiori rivali per il 2024?
"Questo è molto difficile da dire. Come lo scorso anno ci sono tantissimi nomi. Più o meno tutti i piloti Ducati, Honda e Yamaha forse faranno uno step. Aprilia e KTM saranno lì. Tantissimi possono potenzialmente andare forte e sarà importante essere costanti ovunque e sbagliare il meno possibile, cercando di fare meno errori dello scorso anno. Non sarà sicuramente facile".
Quanto forte ti senti mentalmente dopo aver vinto campionati del mondo entrambi nel round finale a Valencia?
"Penso che negli ultimi due anni siamo cresciuti veramente tanto anche sul lato mentale, oltre che sportivo. Siamo diventati forti e competitivi anche nelle situazioni più difficili, come quando ci siamo trovati sotto di 91 punti dal leader nel 2022 oppure lo scorso anno dopo Barcellona. Abbiamo assunto con il tempo la consapevolezza di avere sempre un ottimo potenziale e credo che questo sia uno step importante che abbiamo fatto".
Rispetto al 2023, c'è qualcosa di più (o meno) che vorresti dal 2024 in termini di crescita personale o risultati?
"Si, vorrei migliorare nell'esplosività. Avevo questa caratteristica all’inizio del 2023 e l’ho un po’ persa dopo Barcellona ma credo che sia necessario ancora fare uno step in avanti. Ci sono piloti che in questo momento sono migliori rispetto a me in quell’area. Poi ovviamente fare meno errori. L’anno scorso sono caduto sette volte e in cinque di quelle nella gara della domenica. Forse è meglio quindi migliorare anche da quel punto di vista (ride)".
Dov'è che tu e Ducati potete migliorare nel 2024?
"L’anno scorso siamo stati molto competitivi. La moto aveva mi dava una sensazione di grip davvero buona ma la frenata no. Quindi se c’è qualcosa da migliorare quest’anno quella è sicuramente cercare di fare uno step in avanti in frenata".
Preferiresti sistemare le pratiche per il rinnovo di contratto per il 2025 prima dell’inizio della stagione oppure sei pronto ad aspettare?
"Ne stiamo parlando. Sicuramente io amo la Ducati e penso che anche Ducati mi ami... Il nostro rapporto cresce sempre di più quindi credo che sia una questione di poco tempo".
Ducati è pronta per il fuoristrada con la DesmoMX 450: ti piacerebbe guidare questa moto con Tony Cairoli?
"Con Tony Cairoli non lo so perché sicuramente sarebbe troppo veloce per me. Sarebbe sicuramente un ottimo allenamento con un grande maestro. Sto cercando di convincerli a guidare la 450 al Ranch di Valentino, perché penso che potrebbe avere un potenziale enorme".
Escludendo i piloti della VR46 Riders Academy, chi ti piacerebbe sfidare in fuoristrada?
"Onestamente non ne ho idea. Se contiamo anche i piloti del passato sicuramente sceglierei Valentino. Sicuramente sarebbe una bella sfida".
Quanto della tua infanzia hai dovuto sacrificare per arrivare dove sei adesso? C’è mai stato un momento in cui non ti volevi allenare sulla moto?
"Questa è la mia passione. Amo tutto questo. Mi piace allenarmi e adoro la sensazione di essere competitivo. Sicuramente il momento più difficile è arrivato nel 2015 quando all’inizio della stagione ho dovuto affrontare un cambiamento importante per la mia vita, trasferendomi da Chivasso a Pesaro. Mi ricordo che questo fu abbastanza difficile perché tutta la mia vita era a Chivasso. La mia famiglia e i miei amici. Perciò fu abbastanza diverso per i primi tempi. Ho avuto la fortuna di essere vicino agli altri ragazzi che avevano la mia età e mi hanno sicuramente aiutato".
La tua crescita in MotoGP negli ultimi tre anni ha cambiato il tuo modo di allenarti? Ad esempio, sei più rilassato, più convinto o teso di fronte all'idea di un infortunio…
Quello che è cambiato è il fatto che quando arrivo in un circuito e le cose cominciano a non andare bene da subito so che per la gara comunque noi ci saremo. Lotteremo per la vittoria. E questa è una cosa davvero importante. Mi aiuta sicuramente a essere più concentrato sul mio lavoro.