“È normale, non puoi piacere a tutti”. Comincia così l’intervista di Francesco Bagnaia con i colleghi di Marca, che lo hanno intercettato dopo il GP d’Argentina per parlare dei Laureus Award, a cui Pecco è candidato come comeback of the year, ovvero quei 91 punti recuperati da Fabio Quartararo durante la scorsa stagione. Bagnaia, nello specifico, sta raccontando il suo punto di vista su chi dice che se ha vinto il titolo della MotoGP è grazie alla sua moto: “Quando Valentino vinceva con la Honda tutti dicevano che vinceva solo perché guidava una Honda e lo stesso dicevano di Marc Márquez: che vinceva solo perché guidava una Honda”, ha riflettuto lui. “È sempre così. Il 90% delle persone sono felici per te, ma dall'altra parte c'è sempre il 10% che parla male”.
Va detto che diversi piloti in più di un’occasione hanno sottolineato una grande verità a questo proposito: se Bagnaia ha vinto grazie alla moto, come mai gli altri sette piloti impegnati su di una Desmosedici non ce l’hanno fatta? Anzi, dimostrarsi il migliore forse è ancora più complesso: “È una cosa che può aiutarti e può essere un male. È successo molte volte che ho spinto per essere davanti e, il giorno dopo, altre moto sono arrivate davanti grazie ai miei dati. Anch'io però a volte mi sono trovato in una situazione difficile e guardando dove erano veloci gli altri piloti Ducati sono riuscito a migliorare. Quindi siamo in otto e tutti e otto lavoriamo allo stesso modo perché condividiamo i dati e tutti possono vederli”. Lui, ad ogni modo, sa bene che quello che conta oggi è il numero uno sul cupolino: “Quando leggi certi commenti o ascolti un podcast in cui qualcuno parla male di te ti senti male, ma poi penso sempre che la cosa più importante sia vincere, nella storia rimangono i mondiali e non le parole della gente”.
Poi, quando gli viene chiesto dei suoi rivali per il titolo, Pecco continua a non sbilanciarsi troppo: “Penso che i principali rivali saranno Fabio Quartararo, Marc Márquez e altre due o tre Ducati, come Enea Bastianini, Jorge Martín, Marco Bezzecchi o Luca Marini. Anche le Aprilia sono veloci. Se devo fare tre nomi però dico: Quartararo, Marc Márquez e io. E un quarto: Bastianini. Il mio obiettivo - chiude poi - è essere sempre davanti, essere tra i primi, ma a volte è molto difficile perché può sempre succedere di tutto. Però alla fine questo mi dà molta motivazione”.