La notizia è di quelle un po’ tecniche, quasi di nicchia, però si porta dietro un significato ben più grande. Di cosa stiamo parlando? Di Claudio Domenicali, CEO di Ducati, che ha ottenuto la migliore performance in termini di follower e attività su Linkedin. Insomma, Ducati non vince solo in pista, ma pure sulla piattaforma dedicata a business e lavoro, con il manager italiano che, nonostante non diriga il colosso industriale dei colossi industriali, s’è messo dietro praticamente tutti.
Segno di un lavoro portato avanti con rigore su ogni fronte e che, da qualche anno a questa parte, sta portando a risultati pazzeschi. Come vendite, come affermazione del brand, in pista e pure in “quelle competizioni” di cui la maggior parte di noi non era nemmeno a conoscenza. “La cosa più importante che questa ricerca rileva – scrive Domenicali a commento della notizia – è il grande interesse che c’è per l’azienda che ho l’onore di guidare: l’ennesimo segnale che Ducati è tra i brand più desiderati al mondo e che stiamo percorrendo la strada giusta. Ci tengo a ringraziare con grande orgoglio tutti i miei followers e i miei collegamenti per questo splendido risultato”. Orgoglio, quindi, e condivisione. Come due parole d’ordine che probabilmente sono state il vero imput che Claudio Domenicali ha portato in Ducati sin dal primo giorno del suo arrivo.
Sin da quel “benvenuto Claudio” scritto su uno striscione dai dipendenti di Borgo Panigale e che lasciava intendere, già da solo, che da lì sarebbe cominciata una storia. Un’altra storia. Un’altra gran bella storia. E probabilmente a spiegare la chiave di tutto è lo stesso Domenicali, nello stesso post su Linkedin in cui ringrazia per il risultato raggiunto.
“Faccio il lavoro che ho sempre sognato e in questo spazio cerco di raccontarlo nel modo più autentico e spontaneo possibile”. Orgoglio per quello che si è raggiunto arrivando a coronare un sogno, quindi, e condivisione. Eccole là, le due parole magiche che ritornano sempre. E ci viene da dire che, oltre a queste, c’è anche un’altra parola che Domenicali non dice, ma che sottointende in ogni riga: passione. Perché se andiamo a guardare la storia personale del manager italiano, la moto è pure una passione autentica. Da sempre. Come qualcosa che lo ha accompagnato mentre sudava verso quel sogno. Fino a raggiungere ciò che, in qualche modo, è l’ambizione di tutti: trovare, alla fine della strada, che la passione di una vita e l’impegno quotidiano (a cui tutti siamo sottoposti con il lavoro) sono la stessa cosa. Sembra niente, ma è tanto. Anche se è un tanto per pochi. Non pochi fortunati, ma pochi che hanno avuto il coraggio di provarci e la forza di riuscirci davvero.