I campioni non cercano scuse. Pecco Bagnaia lo ha dimostrato anche ieri, presentandosi ai microfoni della stampa italiana senza raccontare un particolare che, invece, la stampa inglese ha scoperto: anche la sera prima del GP di Argentina aveva avuto la febbre. Non era stato bene neanche venerdì, ma sembrava che il malanno stagionale fosse passato subito. Invece non è stato così. Lo stesso pilota, a domanda specifica, ha poi confermato tutto anche sul canale ufficiale della MotoGP: “Ho avuto un po’ di febbre e non sono state benissimo per tutto il fine settimana, ma la febbre non c’entra niente. Ho sbagliato e basta”.
Non è con la sfebbrata notturna, però, che il pilota di Chivasso intende giustificare l’errore commesso a Termas, tanto da farlo passare come un particolare assolutamente insignificante. “Devo capire cosa è successo per evitare di ripetere lo stesso errore in altre occasioni. Sono arrabbiato – ha detto – Sono arrabbiato perché è stato un errore di quelli che si possono evitare e perché l’ho fatto quando tutto stava andando bene e alla seconda gara del mondiale. Non deve succedere”.
Un atteggiamento, quello di Pecco, di severità assoluta nei propri confronti e una smania palesata sin da subito in vista di Austin: “Voglio riscattarmi immediatamente in America”. Ci sarà tempo, però, per metabolizzare quanto accaduto in Argentina, con Ducati che comunque ha subito fatto scudo intorno al campione del mondo. Anche Davide Tardozzi, che nell’istante della caduta ha avuto un gesto di stizza al muretto. “L’errore è grave – ha detto Tardozzi – ma non possiamo mica crocifiggerlo. Credo che fosse al limite in quella curva, magari era un po’ sotto pressione perché voleva staccare Marquez e Morbidelli per non farsi prendere la scia. Questo non giustifica che l’errore non andava fatto perché gli altri non l’hanno fatto, Pecco era al limite e purtroppo c’è stata la caduta. Non ha perso la nostra fiducia e siamo convinti che in Texas sarà di nuovo molto veloce. Fare drammi non serve e non ha neanche senso”.
Anche perché Tardozzi riconosce che il pilota di Chivasso ha avuto subito dopo l’errore un atteggiamento diverso rispetto al passato. “S’è messo subito lì con gli ingegneri a cercare di capire – ha aggiunto Tardozzi - sta soffrendo particolarmente questa caduta perché era consapevole che non andava fatta, bisognava portare a casa punti. Ora deve solo metabolizzare quanto accaduto e noi abbiamo il dovere di sostenerlo ed aiutarlo”.