Pecco Bagnaia al termine del venerdì di Phillip Island era pensieroso, un filo rabbuiato. Scosso dal vento freddo del Mar di Tasmania, che nei primi turni di libere aveva inibito tutte le sensazioni positive. Poco feeling sull’anteriore, scarso grip al posteriore e Pecco che faticava a riconoscere la sua Ducati. La notte italiana, a braccetto con pomeriggio australiano, hanno portato consiglio e, prima delle qualifiche, nel box rosso numero 63 le facce sono cambiate. Trasmettevano una risolutezza tale che Bagnaia, sceso in pista per il decisivo Q2, ha spazzolato l’asfalto di Phillip Island come se fosse in pista da solo. Anche se altre quattro moto lo seguivano. Marquez, Rins, Bezzecchi e Marini, tutti in scia a Pecco.
“Sarà il caso?” – il dubbio è sorto spontaneo. Il rischio di vedere un buon tempo di Bagnaia copiato e migliorato da chi lo inseguiva c’era, era evidente. Ma non per il pilota di Chivasso, altrettanto palesemente sicuro di sé, della sua velocità. E infatti solo Marc Marquez è riuscito ad approfittare del traino, succhiando un decimo al giro veloce di Pecco, che domani in Australia scatterà dalla terza casella. Dietro di lui Espargaro e Quartararo, i rivali al titolo. Davanti ai tre litiganti il poleman Jorge Martin e lo stesso Marquez. E così, a motori spenti, emerge sempre più prepotente un’idea. Cioè che Bagnaia sia riuscito con una strategia un po' contorta, ma a conti fatti efficace, a sfruttare l’arma Cabroncito a suo favore. Pecco è in prima fila e, in ogni caso, ha messo un Marc Marquez a Phillip Island davanti ai suoi avversari per il mondiale. Qualcuno suggerisce che se a farsi tirare fosse stato Fabio Quartararo allora Pecco non avrebbe comunque desistito, concentrato com’era sulla sua prestazione. Ma lo stesso Bagnaia, al microfono Sky di Sandro Donato Grosso, smentisce quest’ultima congettura e propende più per la prima: “Dal momento che non sono in lotta con Marc per il titolo non ha senso evitare di offrirgli la scia, è stato giusto fare così. Per il futuro proveremo a cercare una strategia diversa, ma per il momento va bene così. Nonostante avessi tre moto dietro sono comunque riuscito a fare la prima fila. E poi se avessi rallentato per farmi passare gli altri non mi avrebbero passato, avrebbero chiuso il gas fino a fermarsi per la pista. Bene o male preferisco sempre aver pista libera davanti, ho fatto il massimo che potevo e sono contento del risultato delle qualifiche perché la prima fila è fondamentale”.
Bagnaia, temuto da Marquez e dal resto della griglia di partenza in vista della gara, ha cominciato a raddrizzare le sorti di un weekend nato claudicante nella mezz’ora che precede le qualifiche: “Durante le FP4 abbiamo fatto un bel passo davanti. All’inizio avevo lo stesso feeling non eccezionale di ieri, ma tra la prima e la seconda uscita abbiamo risolto molti dei nostri problemi. Poi per la qualifica ero a posto, certo di poter fare bene”. E Pecco, dopo la simulazione di passo gara del quarto turno di libere, in cui è stato l’unico pilota a mostrare un ritmo costante sul 29,5 con gomme usate, può guardare a domenica con fiducia: “Qua è molto facile ci sia una gara di gruppo perché dovremo gestire molto le gomme nei primi giri. Quindi può darsi che qualcuno, pur di restare attaccato al gruppo di testa, si spinga oltre il suo potenziale nelle prime fasi di gara andando ad incidere sulle gomme. Bisognerà essere intelligenti da metà gara in poi e, quando si presenta l’occasione, provare a spingere. Penso che il nostro passo sia abbastanza buono per provare a vincere o per salire sul podio”. E Phillip Island, teatro della miglior gara di Bagnaia nel suo primo anno in MotoGP quando chiuse quarto sulla bandiera a scacchi, sembra essere il posto giusto per un risultato di rilievo: “Sono sempre scioccato quando vengo a girare qui a Phillip Island, anche se adesso sono un po' più abituato alla velocità della MotoGP rispetto al 2019. In ogni caso non ti aspetti mai di avere così tanta velocità in una pista, Phillip Island resta ogni volta incredibile. Le curve che fanno più spavento sono la 3 e la 8, la 3 la sto facendo forte con dei bei traversi e mi dà un gran gusto”.