Pedro Acosta ha chiuso la sua prima gara di Moto2 con un 12° posto. Poco? tanto? La verità è che lo spagnolo è davvero il fenomeno di cui si parla e presto, forse già il prossimo anno, lo vedremo imporsi in MotoGP. Dopo aver stravinto la Red Bull Rookies Cup nel 2020 e dominato il mondiale Moto3 nella sua stagione d’esordio, Acosta ha concluso i test invernali sulla Moto2 con il primo tempo. Chi segue le corse sa che con risultati simili la fortuna non c'entra molto, lo sanno anche i piloti della MotoGP che l'hanno indicato come il principale favorito al mondiale nonostante lo spagnolo sia (di nuovo) alla prima esperienza con la categoria: “Per il titolo Moto2 dico Acosta perché è un talento eccezionale, penso che possa vincere senza problemi”, ha dichiarato Marc Marquez, mentre Pecco Bagnaia ha spiegato che punta su di lui perché: “probabilmente l’anno prossimo lo vedremo in MotoGP, ha grande potenziale”. Non è stato da meno Fabio Quartararo: “penso che adesso sia il pilota più talentuoso della Moto2”.
Sulla carta la sua gara in Qatar è stata buona, ma non eccezionale. Tuttavia basterebbe averlo visto in pista per capire che quest’anno, con tutte le probabilità, gli altri correranno per il secondo posto. Pedro Acosta ha chiuso le libere del venerdì al secondo posto, poi in qualifica è caduto mentre stava puntando alla prima fila e si è trovato ad occupare la decima posizione in griglia a poco meno di mezzo secondo dalla pole. Poteva andare meglio, ma il passo per stare con i primi - e puntare alla vittoria - non gli mancava. In gara però, tutto è cambiato alla svelta: un errore in partenza di Fermín Aldeguer - che sbaglia la staccata di curva uno mandando largo Acosta - lo relega in 26° posizione a pochi metri dal via.
La regia ci racconta della bellissima vittoria di Celestino Vietti, in fuga con oltre sei secondi al traguardo, ma non soltanto. I numeri sulla colonna di sinistra con le posizioni dei piloti continuano a cambiare, scombinati da quel 51 arancione che non sta fermo un attimo. Pedro Acosta, da 26°, ha chiuso al 12° posto: quattordici sorpassi in una gara di Moto2 non si vedevano da tempo. Per un altro esordiente staremmo parlando di miracoli. L’anno scorso, in Qatar, Acosta ha vinto partendo dalla pit-lane, quest’anno si è limitato a recuperare quattro punti per il campionato. La mentalità e il talento, quindi, non sono cambiati. “Abbiamo fatto molta esperienza - ha raccontato Acosta - la cosa importante è stata fare una gara consistente, il nostro passo era abbastanza buono da permetterci di lottare con i piloti di testa. Cercheremo di migliorare in qualifica, perché partire dietro ti penalizza molto in Moto2”.