L’inverno, i test e persino il sabato delle qualifiche erano andati nel modo migliore per Jorge Martín, che per la seconda volta in vita sua si è trovato a partire dalla pole position per il Gran Premio del Qatar in MotoGP. Se i piloti ripetono allo stremo che la gara si corre domenica però è proprio per situazioni come questa. Lo spagnolo infatti è scattato male al via, finendo in mezzo al gruppo di testa dopo la prima curva. Storia simile per Pecco Bagnaia, che però scattava dalla 9° casella dopo qualifiche complicate. Bagnaia però ha cominciato a recuperare posizioni con la calma di chi sa di poter limitare i danni, finché (al 12° giro) ha esagerato con il freno in curva 1 provocando una brutta caduta a sé stesso e a Jorge Martin, in affanno con la sua moto. Una scena difficile da digerire nel box Ducati, dove a guardare c’era già Jack Miller ritiratosi qualche giro prima per noie elettroniche.
“Ho molto dolore alla mano destra - ha raccontato Martín - faremo tutti i controlli del caso lunedì a Barcellona. Spero che nulla sia rotto e di poter guidare in Indonesia. È stata la prima volta che ho avuto paura per la mia vita. Sono finito nella ghiaia molto velocemente ed ero tra le due moto. Ho preso sulla mano la moto di Pecco e poi è arrivato il dolore”.
Rivedendo la caduta si capisce il motivo della paura: Jorge si è trovato fra le due moto, con la catena della Ducati di Bagnaia che gli ha completamente distrutto la tuta sul fianco. Le possibilità di perdere una gamba - o peggio - erano tutt’altro che remote. Pecco è andato a scusarsi subito e lo ha fatto anche sui social, ma su di una pista amica come quella del Qatar ci si aspettava di più da entrambi.
I punti buttati via però non sono, secondo Martín, il vero problema. Perché è la moto (con le specifiche 2022 a cui Bagnaia e Miller hanno rinunciato) il vero limite in pista: ”Sono arrabbiato perché non eravamo competitivi", ha continuato. “Mi aspettavo che potessimo lottare per la vittoria o almeno per il podio. Purtroppo la velocità non c'era e abbiamo avuto dei problemi. Non riuscivo nemmeno a superare l'Aprilia o la Suzuki, quello è sempre stato il nostro punto di forza. Sfortunatamente, non abbiamo più un'area imponente. Più del 7° o 8° posto non sarebbe stato possibile”.