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Kvyat sta con la Russia: non firma documento FIA e rinuncia a correre con bandiera neutra. Le sue motivazioni

  • di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

7 marzo 2022

Kvyat sta con la Russia: non firma documento FIA e rinuncia a correre con bandiera neutra. Le sue motivazioni
Dopo le dichiarazioni degli scorsi giorni l'ex pilota di Formula 1 Daniil Kvyat ha preso una decisione: non correrà con bandiera neutrale come richiesto dalla FIA, rinunciando così al campionato WEC

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Mentre il mondo intero guarda con apprensione gli sviluppi della guerra in Ucraina, il mondo del motorsport prende la via della mediazione, decidendo di “salvare” i piloti con licenzia russa o bielorussa ma chiedendogli di sottoscrivere un documento ufficiale nel quale si dissociano completamente dalle azioni militari del proprio paese in Ucraina e correndo come “atleti neutrali” con una licenza neutra. 

Documento che in molti piloti hanno già sottoscritto, scegliendo la propria carriera e prendendo così le distanze dalla Russia e dal governo di Putin. Anche Nikita Mazepin, licenziato dalla Haas in seguito alla conclusione della partnership tra la scuderia americana e lo sponsor Uralkali, ha scritto sui propri canali social che sarebbe stato disponibile a fare tutto ciò che è stato richiesto dalla Federazione Internazionale pur di continuare a correre in Formula 1. 

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Scelta diversa invece quella di Daniil Kvyat che, già negli scorsi giorni, si era espresso contro la proposta di bandire i piloti russi e bielorussi dalle competizioni internazionali, dicendo che i due paesi interessati nel conflitto - Russia e Ucraina - avrebbero dovuto trovare una soluzione "sedendosi intorno a un tavolo". Una dichiarazione che non era piaciuta a molti, e che aveva già fatto intendere la volontà di Kvyat di restare dalla parte del proprio paese. 

Questo sentore è stato ora confermato dalla scelta di Kvyat di rinunciare a correre nel campionato WEC, perché non intenzionato a firmare il documento necessario per continuare a competere. La motivazione sarebbe legata alla forte matrice russa dello stesso team G-Drive, impegnato nella categoria LMP2 e sostenuto dal produttore di petrolio russo Gazprom Neft, che ha sede a San Pietroburgo. 

Sia Kvyat che l'altro pilota del team, Roman Rusinov, avrebbero infatti deciso di non firmare il documento FIA - secondo quanto riportato da RacingNews365 - perché non ritengono che si tratti di una definizione di “neutralità e pace”  come invece sostenuto dalla Federazione. 

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