Sono sicuro che Maverick darà il cento per cento, non so se sarebbe stato lo stesso per l’altro di cui mi chiedi. Aleix Espargarò ha risposto così ad uno dei giornalisti nella sala stampa di Silverstone che gli ha chiesto informazioni sul rapporto che ci sarà (o che non ci sarà) adesso tra l’Aprilia e Andrea Dovizioso. Un modo, neanche troppo garbato a dire il vero, per palesare i tanti dubbi palesati in questi mesi, con Espargarò che aveva corteggiato a lungo Andrea Dovizioso, salvo poi limitarsi a dire, improvvisamente, che le sue performance in sella alla RS-GP non erano state entusiasmanti. Ma se lo spagnolo c’è andato giù duro con il pilota di Forlì, c’è Valentino Rossi che, invece, ha avuto parole di grandissima stima verso il Dovi.
“Sarebbe fantastico averlo in squadra, l’idea che possa essere Andrea il mio ultimo compagno di squadra mi piace molto” – ha spiegato il Dottore, confermando, quindi, che Franco Morbidelli salirà direttamente sulla Yamaha M1 del Team Monster Energy non appena si sarà ripreso dall’infortunio. Una conferma che è arrivata, in maniera indiretta, anche da Cal Crutchlow: “Un conto è esserci una gara ogni tanto, un altro è garantire l’impegno fino alla fine, io sono un pilota che ha smesso di correre. So già per quanti GP ci sarò, ma non sta a me dirlo e non mi sembra corretto annunciarlo prima che lo facciano Yamaha o i diretti interessati”. Insomma, tutto fa pensare che la situazione in casa Yamaha si sta sistemando e che ogni sella avrà preso un pilota, con il tassello Andrea Dovizioso che potrebbe essere quello che completerà il quadro. Magari già da Aragon o, più verosimilmente, da Misano, quando anche il nuovo team che nascerà sulle ceneri di “Petronas Srt” sarà presentato. Il nodo, infatti, per il pilota italiano sta esattamente sul futuro. La disponibilità a salire sulla moto di Franco Morbidelli fino a fine stagione c’è, ma il forlivese e il suo manager Battistella chiedono garanzie anche per il futuro. Non in termini di soldi, ma di mezzi competitivi, con Yamaha e Razlan Razali, insieme al nuovo sponsor WhitU’, che stanno lavorando per rivedere l’accordo sulla fornitura delle moto. Non più due SpecB, ma una SpecB per l’esordiente Jake Dixon e una uguale a quelle degli ufficiali per Andrea Dovizioso. La trattativa è in piedi e pure già ben avviata, ma sviluppi, al momento, non ce ne sono e probabilmente non ce ne saranno prima di lunedì.
Resta, per adesso, una suggestione in procinto di trasformarsi in concretezza, con Valentino Rossi che si è detto entusiasta all’idea di dividere il box, ora che le cose sono andate così, con un altro pilota della vecchia guardia: “Abbiamo fatto tante battaglie – ha spiegato – abbiamo un buon rapporto e personalmente lo stimo molto sia come ragazzo che come pilota. Francamente non ho neanche mai creduto che la sua carriera potesse essere finita, tanto che lo scorso anno, quando tutti sono andato a salutarlo come si saluta uno che va in pensione, io non ci sono andato. Ero certo che l’avrei rivisto nel paddock e con addosso i panni del pilota”. Succederà, come già detto, probabilmente a Misano, con il Marco Simoncelli World Circuit che è diventato, quasi per caso, il crocevia di una serie di accadimenti che anticipano, di fatto, la MotoGP del 2022. E’ lì che Razali presenterà il suo team, è lì che Franco Morbidelli debutterà in sella alla M1 ufficiale come compagno di Fabio Quartararo, è lì che si rivedrà in pista Dani Pedrosa ed è lì che, oltre a Dovizioso, sarà della partita anche Maverick Vinales.
Il pilota spagnolo, ormai legato ad Aprilia, proverà infatti la nuova moto l’ultimo giorno di questo mese a Misano e se i tempi non saranno da buttare chiederà ad Aprilia di essere buttato nella mischia sin da subito. Addirittura si parla di Aragon, ma le tempistiche rendono più concreta l’ipotesi di Misano, nel fine settimana del 19 settembre, quando andrà in scena il GP di San Marino. A Noale, infatti, dovranno studiare una formula opportuna che consenta anche di tutelare al massimo Lorenzo Savadori. Il pilota italiano è ben consapevole che a Noale non potevano farsi scappare l’occasione di mettere le mani su Vinales, così come è altrettanto chiaro (e la vicenda Iannone lo dimostra) che in casa Aprilia il rispetto è un valore assoluto. Difficile, anzi letteralmente impossibile, quindi, ipotizzare che Savadori possa essere salutato con un cinico “arrivederci e grazie”, mentre è molto più probabile che si decida di chiudere la stagione con ben tre RS-GP in pista, sfruttando le concessioni di cui Aprilia beneficia per quanto riguarda il numero di wildcard possibili.