“Suzuki cercherà un uomo in grado di ricoprire il ruolo di Brivio nel 2022” – Lo ha detto Shinichi Sahara, responsabile di Suzuki in MotoGP, nel corso di un’intervista in cui ha ripercorso i giorni concitati che hanno fatto seguito all’addio di Davide Brivio. La scelta di passare alla Formula1 con Alpine da parte del manager italiano era arrivata a poche settimane dall’inizio del mondiale e in casa Suzuki hanno preferito una soluzione d’emergenza, con una gestione tutta interna, piuttosto che prendere decisioni affrettate di cui poi ci si sarebbe anche potuti pentire. Pragmatismo giapponese, verrebbe da dire. Ma “pragmatismo giapponese” viene da dirlo anche adesso, perché i vertici di Suzuki hanno capito che nel 2022 servirà necessariamente un uomo su cui confluiscano tutte le attività di un team che ha grandi ambizioni e che ha, quindi, bisogno di un timoniere vero. Proprio come è stato Davide Brivio. “Quest’anno – ha spiegato Sahara - stiamo facendo tutti un gran lavoro, ma la partenza del team Brivio ci ha caricato di più lavoro ancora e io stesso devo fare più cose contemporaneamente. Per questo motivo nel 2022 Suzuki cercherà un uomo in grado di ricoprire il suo posto ancora vacante".
In verità, come Mowmag aveva scritto già diversi mesi fa, il sostituto di Davide Brivio c’era già lo scorso anno, ma il nome di Manuel Cazeaux non era piaciuto a Joan Mir e al suo box, che hanno fatto valere il peso di essere i campioni del mondo non vedendo di buon occhio l’ipotesi che tutto il timone finisse nelle mani di un uomo fin lì troppo vicino ad Alex Rins. E’, infatti, il capotecnico del pilota spagnolo e anche se il suo nome è ancora quello in cima alla lista, difficilmente toccherà a lui. A meno che in casa Suzuki non cambino molte cose, ma al momento non appare credibile che uno tra Rins e Mir possa accasarsi in qualche altro box. Altri nomi sulla lista, per ora, ci sono e tra questi c’è anche quello di un italiano che da sempre è “innamorato” di Joan Mir e che ai tempi di Honda ha provato in tutti i modi a portare il giovanissimo spagnolo sulla RC213V del Team Repsol. Il riferimento, è chiaro, è a Davide Brivio, con il manager italiano che era stato accostato al Team Ecstar Suzuki anche nei giorni immediatamente successivi alla partenza di Davide Brivio.
E’ chiaro che al momento è solo una indiscrezione, ma è altrettanto chiaro che le sfide del 2022 sono troppe e troppo importanti per pensare di andare avanti senza un team manager capace di coordinare tutte le attività della squadra e, soprattutto, di rapportarsi con i piloti per la gestione quotidiana delle varie criticità, ma anche con i loro manager per ridiscutere accordi e contratti. L’anno prossimo, infatti, andrà ristabilita la line up dei piloti, con la conferma di Joan Mir che è scontata, ma tutt’altro che facile, e con una decisione da prendere su Alex Rins, che sembra non godere più della massima fiducia della squadra e potrebbe essere rimpiazzato da un giovane proveniente dalla Moto2. Anche accordi e sponsorizzazioni andranno rideterminati e serve quindi un profilo che ha già questo tipo di esperienza, diretta come nel caso di Livio Suppo, o indiretta come nel caso di Manuel Cazeaux (che comunque è stato una sorta di braccio destro per Brivio). Ma c’è anche un altro nome di cui si vocifera nel paddock e che, secondo la testata giornalistica spagnola, Motosan, potrebbe fare al caso di Suzuki. E sarebbe clamoroso, visto che si parla di Massimo Rivola, attuale CEO di Aprilia. Dopo aver portato a Noale Maverick Vinales e aver fatto crescere in maniera esponenziale la squadra italiana, infatti, Rivola potrebbe decidere di guardarsi intorno verso un futuro differente. Una proposta per lui, stando a quanto si legge, ci sarebbe già dalla Formula1, che è il mondo da cui viene, ma l’ipotesi Suzuki in MotoGP c’è e non è del tutto assurda.