Suzuki aveva trovato un successore per il dopo Brivio. Anzi, l’investitura era arrivata proprio dallo stesso Brivio ed aveva avuto per protagonista Josè Manuel Cazeaux, l’attuale capotecnico di Alex Rins. Poi, però, qualcosa non è andato come programmato. E sembra che di mezzo possa esserci una sorta di gelosia da parte di Joan Mir e degli uomini del suo box. Il campione del mondo, o comunque persone a lui molto vicine, avrebbero puntato i piedi. A raccontare il retroscena è stato Manuel Pecino, nella recente chiacchierata fatta per Moto.it con Giovanni Zamagni.
“Dalle informazioni che ho avuto – dice Pecino – risulta che Davide Brivio volesse Jose Manuel Cazeaux alla supervisione del box. Si tratta dell’attuale capotecnico di Alex Rins”. Che avrebbe, di fatto, dovuto sostituire Brivio se non in tutte le attività che l’italiano portava avanti, almeno nella gestione della squadra, anche come anello di congiunzione e canale di dialogo tra gli uomini di Joan Mir e quelli di Alex Rins. Una indiscrezione, quella riferita da Pecino, che nei giorni scorsi era stata riportata anche da Sky MotoGP e che, quindi, sembra molto di più di una classica voce di corridoio. Cazeaux sarebbe stato l’uomo chiave di una nuova spartizione dei ruoli all’interno del Team Ecstar, con una revisione delle competenze per tutti gli attuali vertici e il timone lasciato in mano a Sahara. Che non si sarebbe trovato, così, a fare tutto da solo come invece dovrà fare se lo scenario resterà quello attuale.
Le indicazioni su come fare dopo il suo addio le avrebbe lasciate, come già accennato, lo stesso Davide Brivio. Ma il team manager italiano non aveva tenuto conto, verosimilmente, di un aspetto decisamente importante. E cioè che Joan Mir e i suoi uomini potessero non vedere di buon occhio la promozione a supervisore di tutte le attività del box di un personaggio che fino a poche ore prima era stato vicinissimo ad Alex Rins, essendone il capotecnico. “Joan Mir – ha spiegato Pecino – ha fatto capire che il campione del mondo è lui, anche se a comunicare a Suzuki che la scelta di Cazeaux non era gradita sarebbe stato Frankie Carchedi, che è il capotecnico proprio di Mir”.
Nella stessa intervista, Manuel Pecino ha riferito di nutrire qualche dubbio sulla possibilità che un giapponese come Sahara, generalmente abituato per estrazione culturale al metodo e alla programmazione, possa riuscire a gestire una intera squadra come era fin qui riuscito a Davide Brivio, più avvezzo all’improvvisazione e alla risoluzione dei problemi sull’istante in cui sorgono. Ma ha anche aggiunto che c’è la determinazione per fare bene e che in particolare Joan Mir, con cui lui stesso ha recentemente fatto una chiacchierata, è veramente molto carico e pronto a difendere il titolo con le unghie e con i denti.