Una storia inquietante da qualunque parta la si rigiri. Travolge una giovane star del baseball, il ventiduenne dominicano Wander Franco che gioca nel ruolo di interbase per la franchigia Usa di Major League Baseball (MLB) dei Tampa Bay Rays. E lo chiama in causa per un'ipotesi di reato molto grave: relazione impropria con una o più persone di minore età. Il caso è spinoso, molto difficile da maneggiare e commentare, per di più si trova in una fase iniziale del suo sviluppo investigativo. Vista la delicatezza dei suoi contenuti va trattato in modo molto rigoroso, senza cedere a pregiudizi e emotività. E invece questa condizione è già stata dissipata per l'intervento della solita variabile impazzita: i social. Negli anni più recenti, purtroppo, abbiamo appreso come un certo uso dei social possa essere devastante e condizionare il corso degli eventi unitamente alle vite individuali. Quest'ultimo aspetto è centrale nella storia, al punto da far passare quasi in secondo piano i fatti. In primo piano si pone il rumore bianco dei post e il loro contributo alla costruzione del clima emotivo e di opinione. E rispetto a quanto detto fin qui è necessario fare una premessa, prima di cominciare a raccontare la storia: al momento è impossibile avere un'idea chiara su ciò che è accaduto. Tanto più che, fin qui, di fatti concreti non se ne vede. Si sa soltanto che sono in corso due indagini, una in ambito penale e una in ambito sportivo. Questa vicenda nasce sul web e in quel contesto va immediatamente fuori misura. Tutto quanto accade infatti su X, il social che fino a poche settimane fa era denominato Twitter. E da lì sfugge a qualsiasi controllo, come spesso succede nelle campagne social che diventano virali e che tanto sanno di “Bestia”. Con una novità, tuttavia, rispetto agli eccessi cui fin qui usuali su Twitter o altre piattaforme. Tutti i casi precedenti ci hanno fatto conoscere ogni dimensione dell'odio in rete e rispetto a ciò, in qualche modo, abbiamo cominciato a organizzare le contromisure anche in termini legali. E invece con questa vicenda abbiamo scoperto la dimensione virale e devastante del pettegolezzo. Che è un registro comunicativo d'inferiore aggressività e violenza rispetto all'odio, ma per questo anche più insinuante e difficile da parare. Il caso di Wander Franco mostra per la prima volta, almeno in queste dimensioni, la forza devastante del pettegolezzo in rete. Una forza alla quale chiunque fra noi potrebbe ritrovarsi esposto, con scarse possibilità di difesa e ancor minore facoltà di rintracciare le responsabilità.
I fatti (o come vogliamo chiamarli)
Partiamo dalla vicenda, per come è possibile ricostruirla attraverso il flusso web. La mattina di domenica 13 agosto inizia a circolare su X una serie di post che prendono di mira Wander Franco. All'atleta dei Tampa Bay Rays viene rivolta un'accusa molto pesante: relazione impropria con persona minorenne. Di per sé la formulazione dell'accusa è di forte impatto, e poiché si riferisce a una questione socialmente sensibilissima comporta, per chi ne venga investito, il rischio della condanna preventiva da parte del Tribunale Globale dell'Opinione Pubblica. I casi concreti dimostrano che in realtà lo scarto fra l'impatto impressionistico dell'ipotesi di reato e i casi concreti passa attraverso innumerevoli gradazioni e sfumature. Ma questo aspetto verrà affrontato più avanti. Tornando alla mattina del 13 agosto, parte improvvisa un'ondata di tweet che in una prima fase gioca sull'umorismo ambiguo, quello che si mantiene al di qua del rischio penale da diffamazione. Si gioca tutto sull'allusione, che a forza di essere reiterata diventa pettegolezzo. E il pettegolezzo è un registro comunicativo dotato di una formidabile capacità di auto-alimentazione, fondato come è su un meccanismo a palla di neve di cui presto si perde l'origine perché la sola cosa che preoccupa sono le sue dimensioni. Si inizia col riferimento al fatto che Wander Franco possa essere fra i prossimi protagonisti di una Baseball Prison League. Entro questo schema comunicativo Franco viene associato a campioni della MLB che hanno avuto problemi giudiziari: Marcel Ozuna, Felipe Vazquez, Trevor Bauer. L'allusione è pesante però rimane lì appesa, senza che si specifichi perché mai l'interbase dei Rays dovrebbe essere parte di una lega del baseball riservata ai carcerati. Ma col passare delle ore e soprattutto l'indomani, lunedì 14 agosto, il pettegolezzo comincia a farsi più sottile, ma anche più insidioso. Una buona parte dei messaggi gioca infatti sul doppio senso innescato dall'utilizzo dell'aggettivo minor. E rispetto a ciò bisogna aprire una parentesi per spiegare il senso. Come detto, Wander Franco gioca per una franchigia della MLB, che come tutte le leghe professionistiche dello sport nordamericano è una lega chiusa, cioè non soggetta al meccanismo promozione-retrocessione. Ciò significa che la stessa MLB è la lega suprema del baseball nazionale, mentre tutte le altre sparse per il territorio federale sono etichettate come minor leagues. Tenendo conto di questo aspetto, molti tweet di lunedì 14 agosto sono composti da video o gif che raffigurano uomini festanti (atleti, ma anche semplici spettatori), corredati da testi che replicano più o meno la formulazione: “Wander Franco after the Rays tell him they're sending him to the minors” (“La reazione di Wander Franco dopo che i Rays gli comunicano che lo manderanno nelle minori”).
Il gioco di parole fra minor league e minor person è evidente per quanto inesplicitato. Altri messaggi vanno invece più prossimi all'esplicitazione del doppio senso, come quello in cui viene pubblicata l'immagine di un uomo in lacrime accompagnata dal testo: “Wander Franco when he realizes the minor leagues have no minors” (“Wander Franco quando si rende conto che nelle leghe minori non ci sono minorenni”). Altri tweet vanno un grado oltre accompagnando un'immagine di Franco, che esulta e saluta, col testo che recita: “Wander Franco waving to his girlfriend at her 8th grade graduation” (“Wander Franco saluta la sua ragazza mentre lei riceve la licenza media”). E intanto si fa largo quella che sarebbe l'accusa. L'interbase dei Rays viene incolpato di “(to be) dating a 14 years old girl”. Già il 13 agosto vengono pubblicate foto che ritraggono Franco in compagnia di una ragazza, che viene identificata come “la quattordicenne” con cui l'atleta intratterrebbe una relazione. Invero, sull'età comincia presto a farsi molta confusione. Alcuni tweet parlano di una quindicenne, altri si spingono a attribuire alla ragazza l'età di 16 anni. Un tweet innocentista (che non pubblichiamo perché riporta il nome e il cognome di un account Instagram e una foto a viso scoperto, tutti riferiti alla giovane in questione) raffigura, ritratta a bordo di un'automobile, una ragazza indicata come quella che avrebbe la relazione con l'interbase dei Rays. Quel tweet mette in dubbio che la ragazza ritratta in foto abbia un'età di soltanto 14 anni (dubbio legittimo, a giudicare dall'immagine) e aggiunge che in un'altra foto delle sue gallerie Instagram la si vede immortalata insieme a una bambina di 17 mesi, che sarebbe figlia sua e perciò proietterebbe ulteriori dubbi sulla sua età. Infine, il fatto che la giovane sia alla guida dell'auto sarebbe il colpo definitivo alla tesi della minore età. Ovviamente, molte di queste argomentazioni sono facilmente ribaltabili. E premesso che rimane indimostrato il nesso fra la ragazza di questa foto e quella ritratta insieme a Franco nell'altro tweet, sono discutibili le altre due “prove”. La bambina di 17 mesi, come farà sapere via social la ragazza individuata, non è sua figlia bensì una sorella. E quanto alla foto in auto, non si arguisce in alcun modo che la ragazza sia piazzata sul lato conducente anziché sul lato passeggero. E anzi, quella che dovrebbe essere la prova del suo essere sul lato conducente (la cintura di sicurezza allacciata da sinistra a destra in senso discendente) sarebbe la sua esatta confutazione nel caso si tratti di un selfie, che produce l'effetto-specchio. Sia come sia, la marea del pettegolezzo si è già trasformata in tsunami che produce conseguenze.
L'indagine MLB e quella della procura dominicana
Lunedì 14 agosto arrivano i primi effetti. I Tampa Bay Rays comunicano che Wander Franco è stato posto in restricted list. Che è una formula di sospensione per cause non legate a infortuni o scelte tecniche degli allenatori. Fra le questioni che portano a essere posti in restricted list possono esservi il rifiuto di giocare una gara, o un generico atto di indisciplina o – appunto – l'avere commesso qualcosa di non conforme nella condotta extra-agonistica. Finire in restricted list significa anche non percepire il salario per tutto il tempo in cui vi si permane. Una fra le tante fonti stampa che si sono occupate del caso riferisce che a Franco non sarebbe stata applicata la sospensione dello stipendio. Ma si tratta di voci non confermate. C'è da aggiungere che, secondo la versione ufficiale, la decisione di mettere da parte Franco è stata presa di comune accordo tra l'atleta e la franchigia. Per i Rays la situazione è subito complicata da gestire. L'atleta pubblica anche un video su Instagram in cui nega di avere una relazione con una minorenne e aggiunge che pensa soltanto a giocare. La performance comunicativa è sciatta, lo stile discorsivo è quello che è. Di sicuro quel video non gli porta vantaggi. Lo staff comunicativo dei Rays convince l'atleta a rimuoverlo, ma purtroppo per le parti qualcuno lo ha già salvato e condiviso. Il video è tuttora disponibile. Rimane comunque il danno economico e agonistico per entrambe le parti. Va ricordato che, nonostante la giovane età, Wander Franco è uno dei giocatori più forti della lega nel ruolo di interbase (shortstop), con cifre di assoluto rilievo e già una presenza nella All Stars, l'appuntamento annuale in cui la MLB schiera il meglio delle sue forze. Inoltre il contratto tra Franco e i Rays è stato firmato su cifre molto importanti. Un anno fa la franchigia e l'atleta hanno raggiunto un accordo della durata di 11 anni, per un ammontare minimo di 182 milioni di dollari, con opzione di prolungamento per un ulteriore anno che porterebbe il guadagno del giocatore a 223 milioni di dollari. L'accordo viene messo in pausa anche perché quella domenica 13 agosto giunge la notizia di un'investigazione aperta dalla MLB. Non c'è ufficialità sull'avvio di questa investigazione, il sito della lega non ne riporta traccia. Ma che l'investigazione sia in corso è cosa assodata. E su cosa sta investigando la MLB? Riportiamo la formula usata dai media: “Major League is looking into social media posts involving Rays shortstop Wander Franco”. Proprio così, la lega professionistica del baseball sta indagando sui post dei social media. Dunque la marea del pettegolezzo ha già determinato conseguenze pesanti, facendo mettere in pausa l'attività agonistica di un professionista dello sport per una diceria tutta da dimostrare. Invero, a breve giro arriva notizia che sul conto di Wander Franco è stata aperta un'altra inchiesta. Stavolta a muoversi è la procura generale della repubblica dominicana, il paese dello stesso Franco e della ragazza minorenne che avrebbe avuto una relazione con lui. Ma da questo fronte arriva una sorpresa: la giovane in questione non è quella le cui immagini sono circolate per i social. Si tratta di un'altra ragazza, una diciassettenne che avrebbe presentato denuncia il 17 luglio (dunque quasi un mese prima che si scatenasse il pettegolezzo su X), come riferisce il quotidiano dominicano El Libre. Lo stesso quotidiano informa che la diciassettenne, dopo aver sporto denuncia, si sarebbe disinteressata all'indagine. “Non si sa se per aver subito pressioni” è aggiunto nell'articolo.
L'età del consenso e la ridda delle ipotesi
A questo punto è necessario soffermarsi sull'aspetto dirimente della vicenda: quello legale. In ballo è infatti la questione dell'età del consenso, cioè il limite minimo di età della persona minorenne che le consenta di esprimere consenso valido e consapevole nell'intrattenere rapporti sessuali con una persona maggiorenne. Per quest'ultima, entrare in una relazione sessuale con una persona di età inferiore a quella del consenso comporta un ventaglio di accuse che va dall'abuso alla violenza sessuale. E dunque anche un procedimento penale. L'età del consenso varia da paese a paese. In Italia è molto bassa (14 anni), persino più bassa che in Giappone dove di recente è stata elevata dai 13 ai 16 anni. Negli Usa, da stato a stato, si oscilla fra i 16 e i 18 anni. In Repubblica Dominicana l'età del consenso è fissata a 18 anni, dunque la relazione fra persona maggiorenne e persona minorenne è automaticamente rubricata come reato. Ma non è soltanto una questione di limite d'età. C'è che su questo versante la legislazione dominicana è fra le più severe al mondo. Una consultazione del sito specializzato AgeOfConsent.net permette di comprendere come stanno le cose da quelle parti. Per la legge di Santo Domingo chiunque abbia dai 17 anni in giù non è legalmente abilitato a esprimere consenso nell'intraprendere rapporti sessuali. Non è consentito nemmeno fra minorenni, entrambi perseguibili penalmente. Né viene ammessa la cosiddetta clausola “close-in-age exemption”, ossia la possibilità che non si venga perseguiti penalmente quando lo scarto d'età fra soggetto maggiorenne e soggetto minorenne è ridotto, o anche nel caso in cui la relazione fra i due soggetti inizi quando sono entrambi minorenni ma poi uno dei due passa alla maggiore età prima dell'altro. Nulla da fare: per i dominicani il bando è totale.
Dunque per la legge dominicana, qualora fosse dimostrato che Wander Franco abbia intrattenuto una relazione con una o più persone minorenni, l'interbase dei Tampa Bay Rays avrebbe commesso un reato. E avrebbe violato anche il codice di condotta che la MLB fa firmare ai suoi giocatori. Una lunga sezione del codice è dedicata a “Joint domestic violence, sexual assault and child abuse policy”. La definizione di sexual assault (violenza sessuale) che il codice di condotta presenta è la seguente: "Violenza sessuale fa riferimento a una serie di comportamenti che includono un atto sessuale totalmente non consensuale, un tentativo di atto sessuale non consensuale e/o un contatto sessuale non consensuale. La mancanza di consenso si deduce quando una persona usa forza, molestie, minaccia di forza, minaccia di azioni ostili sul piano personale o disciplinare, o altre costrizioni, o quando la vittima è dormiente, o in condizioni di incapacità, incosciente o legalmente non in grado di dare consenso".
L'ultimo frammento (“legalmente non capace di dare consenso”) è determinante per far scattare l'indagine su Wander Franco da parte della MLB. E l'effetto immediato di un'investigazione della MLB su fatti legati a ipotesi di sexual assault è la collocazione dell'atleta in administrative leave (congedo amministrativo). Per quanto riguarda invece il lato penale della vicenda, l'interbase dei Tampa Bay Rays si sarebbe macchiato di ciò che nei sistemi di diritto comune britannico viene etichettato come statutory rape. In italiano questa formula viene tradotta con stupro legale, che di primo acchito sarebbe un ossimoro ma in realtà assume un senso se lo si intende nel senso di “ciò che per la legge è stupro”. Nella fattispecie, è considerato stupro anche il rapporto sessuale non violento né coercitivo ma condotto con persona che per età non può legalmente esprimere consapevole consenso. Dunque per Franco, qualora le ipotesi venissero confermate, la posizione davanti alla legge dominicana sarebbe molto complicata. E scartata la presunta relazione con una persona quattordicenne (circostanza per la quale, in Italia, l'avrebbe comunque fatta franca), anche l'ipotesi di una relazione con una diciassettenne gli sarebbe fatale. Quanto alla (presunta) quattordicenne che era stata individuata sui social, e che dal canto suo ha presto smentito qualsiasi illazione, anche a lei è toccato subire l'assalto social da parte dei tifosi dei Rays, che la colpevolizzano di essere la causa dello stop imposto al loro idolo. Scene già viste in casi analoghi.
Le controstorie e il mistero
Gli insulti riservati alla prima delle due giovani donne dominicane cui è stata attribuita una relazione con Wander Franco sono il segno che al coro dei colpevolisti si contrappone un insorgente coro di innocentisti. I colpevolisti continuano a postare torte di 14° compleanno e si spingono a parlare di “pedofilia”. Per costoro l'interbase di Tampa Bay è già condannato senza nemmeno stare a aspettare gli esiti dell'investigazione e l'eventuale procedimento giudiziario. Ne pretenderebbero la cancellazione e l'oblio sociale, al punto da reclamare il ritiro delle sue card dal fiorente mercato del collezionismo. Per quanto riguarda invece il fronte innocentista (invero molto minoritario sui social), da lì filtrano spiegazioni di fatti accaduti in Repubblica Dominicana che sono un po' troppo circostanziate per non apparire imbeccate. La parola blackmail (ricatto) prende a circolare con una certa insistenza. Alcuni tweet sono molto dettagliati e diffondono versioni sulla presunta relazione fra l'atleta e la ragazza minorenne, così come sui motivi che hanno portato alla denuncia presentata in Repubblica Dominicana. Un tweet parla di una relazione iniziata quando Franco aveva 17 anni e la ragazza 13 anni, dunque al tempo in cui entrambi erano minorenni. Altrove si parla di un ricatto organizzato dalla famiglia della ragazza minorenne dopo che la relazione è finita, e proseguito fino a che l'atleta ha voluto sottostare; ma quando Franco ha deciso di non pagare più sarebbe scattata la denuncia. Si tratta di ipotesi, così come un'ipotesi è l'esistenza della relazione tra Wander Franco e una sua connazionale minorenne. Ma intorno a queste ipotesi la vicenda continua a arrotolarsi da ormai quasi un mese. E alla cortina di circostanze dubbie si aggiunge un mistero, legato al fatto che Wander Franco risulti regolarmente sposato. Dunque la sua eventuale relazione con la misteriosa minorenne dominicana comporterebbe anche l'infedeltà coniugale. Quando il caso comincia a montare, si sa che Franco è sposato dal 2021 con la donna che fa coppia con lui da quando erano adolescenti in Repubblica Dominicana, e che dall'unione sono nati due figli (la nascita del primo è antecedente il matrimonio). Qual è il mistero in tutto ciò? Il mistero è che nessuno ha mai visto la moglie e i figli, e che della signora Franco non si conosce nemmeno nome e cognome. Il motivo di ciò sarebbe un senso estremo della privacy da parte dell'atleta. Che però gli si ritorce nel momento in cui il caso esplode. Non manca chi ipotizza l'inesistenza del matrimonio. La pressione induce a far svelare finalmente l'identità della moglie di Franco. Proprio nei giorni in cui la bufera è in corso veniamo a sapere che la signora Franco si chiama Rachelly Paulino eha 21 anni. Ne viene pure messa in circolazione una foto. Ciò che non basta a spegnere le polemiche, anzi ne alimenta di ulteriori. Perché ovviamente c'è chi si sente di raddoppiare l'accusa nei confronti dell'interbase dei Rays, associando l'infedeltà alla relazione impropria con soggetto minorenne . Facile rispondere che se il parametro d'esclusione fosse l'infedeltà, i campi da gioco rimarrebbero deserti. E poi c'è anche chi fa due calcoli e scopre che, al momento della nascita del primo figlio (2018), la signora Rachelly era minorenne. No, non ne verremo mai fuori.
Sprofondato in un limbo
Dal 13 agosto Wander Franco è fuori squadra, dal 22 agosto è in administrative leave. Ma la cosa più sconcertante è che praticamente da subito si diffonde la notizia secondo cui l'interbase di Tampa Bay “potrebbe non giocare mai più in MLB”. Un modo per dire che l'atleta non tornerà in campo fino a che le investigazioni saranno in corso. Già, ma quanto dureranno le investigazioni? L'indagine della procura generale dominicana segue i tempi della giustizia penale, che possono essere molto lunghi. E a ciò va aggiunta che una seconda denuncia si è sommata alla precedente. Un'altra diciassettenne si è rivolta alla procura generale dominicana, mentre circola voce che si starebbe investigando su una terza relazione. Di questo passo potrebbero venirne fuori altre. E rimarrebbe il punto interrogativo: a quando risalgono queste relazioni? Dal canto suo, l'indagine della MLB non si avvale dei poteri di un'autorità inquirente e dunque sta a ruota delle risultanze che provengono da Santo Domingo. Ciò significa che lo stop di Wander Franco potrebbe essere talmente lungo da avvicinarsi a uno stop di carriera. E in questo senso il primo segnale viene dal fatto che i Tampa Bay Rays stanno già cercando il suo sostituto.
Ricapitolando i punti salienti
Non c'è certezza che Wander Franco (22 anni compiuti a marzo, dunque maggiorenne da soli 4 anni) abbia avuto relazioni improprie con una o più minorenni del suo paese, dove l'età del consenso corrisponde alla maggiore età e qualsiasi relazione tenuta al di sotto dell'età del consenso, anche fra minorenni, è fuori legge; I fatti presunti che lo renderebbero reo nel suo paese e non eleggibile per le gare di MLB sono stati resi noti via X con un'improvvisa ondata di Tweet, il cui sincronismo desta qualche ragionevole sospetto; A inchiodarlo non sono fatti, ma pettegolezzi successivamente accompagnati dalla notizia dell'apertura di un'indagine da parte della procura generale dominicana, cui ne ha fatto seguito una seconda; e a questo proposito va ricordato che Franco è soltanto indagato, non ancora incriminato; L'ondata di tweet ha strutturato immediatamente un clima d'opinione nettamente negativo nei confronti dell'atleta, che quand'anche venisse completamente scagionato dall'indagine penale sta già correndo il rischio di vedere rovinata la carriera e certamente non riavrà indietro una reputazione integra, né gli verrà restituito il tempo di sospensione dai campi da gioco; Su una cosa bisogna essere chiari, seguendo il principio “Dura lex, sed lex”: piaccia o no e indipendentemente dai discorsi sullo scarto d'età, se davvero Wander Franco, sia da maggiorenne che da minorenne, ha intrattenuto relazioni sessuali con una o più minorenni dominicane, ha violato le leggi del suo Paese. Continueremo a seguire la storia perché riteniamo sia esemplare soprattutto di un salto di qualità nell'imbarbarimento d'uso dei social. Un precedente pericolosissimo al quale bisognerà trovare urgentemente risposta.