A quanto pare per Ferrari il problema non è creare lavoro, ma trovare chi lavora. Nonostante le continue disfatte sui circuiti di Formula 1, sul mercato delle quattro ruote il Cavallino galoppa più veloce che mai. I risultati sono incredibili, e le proiezioni dei dati relativi ai prossimi anni ispirano una fiducia mai sperimentata prima in quel di Maranello. Il brand sotto la guida dell’ad Benedetto Vigna sta volando alto, molto alto; e tutto ciò permette all’azienda emiliana di progettare grandi piani per il futuro. Nello specifico, Ferrari ha in progetto 250 nuove assunzioni entro i primi mesi del 2024, dei premi aziendali stellari, un rinnovato programma di welfare e un piano di azionariato diffuso con l’obiettivo di sostenere una crescita che appare addirittura inarrestabile. Attraverso questo disegno, il marchio di Maranello è destinato a trasformarsi in una realtà sindacale, oltre che industriale, all’avanguardia; eppure c’è qualcosa che frena l’entusiasmo…
In fondo, tutto farebbe pensare per il meglio. Il terzo trimestre 2023 di Ferrari, chiuso solamente poche settimane fa, ha delineato il profilo di un'azienda che gode di ottima salute. Sono state 3,459 le unità vendute in questo arco di tempo, segnando un netto miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2022. Inoltre, dopo un accordo sul maxibonus con i sindacati Fim, Uilm e Fismic che porta ad oltre 17 mila euro il premio di competitività, l'azienda annuncia anche una serie di misure a favore dei propri dipendenti. Tra queste, come sottolineato in precedenza, fanno parte le nuove assunzioni che prenderanno il via già il prossimo mese di gennaio e il piano di azionariato diffuso che, per chi ne vorrà usufruire, trasformerà i lavoratori in veri e propri soci del brand, ricevendo in forma gratuita delle azioni per un valore di assegnazione entro il limite di circa 2.065 euro. Infine, oltre al premio e al piano di azionariato, il Cavallino ha anche deciso di rafforzare l’offerta di Formula Benessere. Provvedimenti che dovrebbero richiamare forza lavoro in quel di Maranello ma, stando alle previsioni, riuscire a colmare il fabbisogno di 250 posti vacanti si rivelerà una sfida piuttosto ardua.
Insomma, in poche parole mancano i lavoratori qui in Italia; o perlomeno, tanto per essere più precisi, a mancare sono le figure specializzate. Come sottolineato in precedenza, si tratta di un problema che non riguarda in modo esclusivo l’azienda Ferrari. Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, secondo i dati di Unioncamere e Anpal nel nuovo bollettino Excelsior, nei prossimi tre mesi sono previste circa un milione e 300 mila nuove assunzioni (52,9% con contratti a tempo determinato e 21,7% contratti stabili); ma quasi per il 50% dei casi si rivelerà difficile portarle a termine a causa di mancanza di candidati adatti. Le figure più richieste si rivelano essere gli operai specializzati del tessile e dell'abbigliamento, gli addetti alle rifiniture delle costruzioni, i fonditori, i saldatori, i lattonieri, i calderai, i montatori di carpenteria metallica e i fabbri ferrai; ecco l'elenco completo delle figure introvabili in questo momento in Italia. In totale, secondo e stime di Confindustria, i profili mancanti ammonterebbero addirittura a 800 mila. Ma cosa sta succedendo? A quanto pare, dopo anni in cui la proposta di posti di lavoro in Italia scarseggiava, adesso sono i lavoratori a essere irreperibili.