Quello di Le Mans è il primo Gran Premio dopo l'annuncio di Suzuki di lasciare la MotoGP alla fine di questa stagione. Per questo, tutte le domande o quasi per Rins e Mir sono state su questo annuncio.
"E' stata durissima - ha esordito Rins -. Sono crollato, ho iniziato a piangere. Ho dato tutto alla Suzuki dal 2017. Ho dato loro molte informazioni per sviluppare la moto. I meccanici erano giù, il team giapponese addirittura di più. Poche volte ho visto i giapponesi piangere".
Gli ha fatto eco Joan Mir: "Quando te lo raccontano, logicamente ti dà una flessione, perdi motivazione, ma poi reagisci. A Jerez l'hanno detto prima ai piloti e ci hanno lasciato presente quando lo hanno comunicato alla squadre. Logicamente volevamo essere presenti".
"È molto pesante - ha aggiunto il campione del mondo 2020 -. Certo è deludente, ma se hanno preso una decisione di questo calibro, deve essere stato per un motivo importante, perché stiamo andando bene qui e sapete tutti che la nostra squadra è speciale, è esemplare che Suzuki ci abbia sempre rispettato, quindi, insisto, qualcosa di importante li ha portati a prendere una decisione del genere".
Rins in particolare rischia di non trovare un altro posto nella classe regina: "Come pilota devo rimanere concentrato. Continueremo a fare lo stesso. Andremo gara dopo gara. Quello che è successo mi dà una motivazione in più. Dimostriamo al Giappone che hanno preso la decisione sbagliata. Me lo hanno detto che i piani per sviluppare la moto, e l'ho comprata per lui".
Mir è destinato alla Honda: "La motivazione d'ora in poi sarà logicamente diversa. La gestiremo nel miglior modo possibile. Suzuki ha sempre agito in modo professionale, sono sicuro che continueranno a dare il 100%".