I piloti si arrabbiano. Anzi, si incazzano proprio. È nella normalità delle cose, molto più di quanto lo siano le telecamere che riprendono buona parte delle loro vite in circuito. Eppure, quando Aleix Espargarò è entrato come una furia nel suo box producendosi in una sequela di bestemmie - censurate dalla televisione italiana e dalla regia internazionale, ma non dagli spagnoli di DAZN - è stato difficile passare oltre e guardare al contesto, alla pressione e a tutto quello che c’è da considerare in questi casi. Aleix, 34 anni compiuti a luglio, è il pilota più anziano nella griglia della MotoGP, categoria in cui corre dal 2009: della presenza di telecamere dovrebbe essere ben informato, ma in fin dei conti non è questo il punto. Come non lo è, specialmente per uno spagnolo, la scarica di imprecazioni rovesciate così, in italiano, con tutte le probabilità il modo più efficace per far capire alla sua squadra fino a che punto fosse arrabbiato. L’errore del team è stato, a ben vedere, di poco conto: l’ingresso in pista per le Q2 era stato posticipato e in Aprilia nessuno se n’era accorto, così Aleix si è ritrovato in pitlane davanti ad un semaforo rosso che l’ha costretto a tornare al box e ripartire senza le gomme perfettamente in temperatura. Va detto, ad ogni modo, che questo errore Maverick Vinales non l’ha fatto - così come non l’hanno fatto tutti gli altri - perché di norma i piloti hanno sempre un occhio sul monitor che indica il programma.
In breve, la reazione di Espargarò è stata quantomeno esagerata, specialmente considerando tutta la narrazione con cui il pilota spagnolo si presenta al mondo: un grande uomo squadra, un leader, perdiamo e vinciamo tutti assieme, Il Capitano. Ecco, l’unico capitano che si comporta così con i suoi uomini è quello che li sta mandando al macello, cosa che gli è stata fatta notare da centinaia di commenti sui social. È brutto per il pubblico ma ancora di più per chi ti sta dedicando parte della propria vita, sia professionale che personale.
Così, a fine giornata, da Aleix arrivano le scuse, sentite di certo, assieme alla vergogna per aver dato il peggio di sé in diretta internazionale. Dicono che l’unico carattere che si possa avere a questo mondo sia un brutto carattere e probabilmente nel suo caso è vero. Probabilmente fa parte di quel genere di persone a cui si chiude la vena, una tenda rossa scende davanti agli occhi e per quindici minuti esiste solo la rabbia. Poi il rimorso e la tristezza, profonda e dolorosa.
I piloti sono esseri umani, anche se solo alcuni finiscono per mostrartelo in diretta. Se volete vedere di più, entrare nel profondo della narrazione e nei dietro le quinte è anche questo che troverete. Non solo però: Aleix Espargarò, lo abbiamo visto con i nostri occhi quando nessun altro guardava, è anche il pilota che porta il caffè agli steward appostati vicino al suo motorhome, preoccupandosi di aggiungere del latte se ne vogliono e lo zucchero se lo chiedono. Aleix è questo, ferro o piuma come il camionista di Mario Brega. E a noi, almeno, piace vederlo così.