È in queste settimane di pausa che la MotoGP organizza la sua griglia di partenza per il 2024. Di certezze, attualmente, sembrano essercene due: Alex Rins sarà in Yamaha al posto di Franco Morbidelli e Pedro Acosta correrà nella classe regina con KTM. Se il futuro di Franco è ancora incerto - potrebbe andare in Gresini, in VR46 o addirittura in Pramac - la sistemazione di Acosta non è meno complicata. Gli austriaci hanno infatti esercitato un’opzione per averlo in MotoGP nel 2024 (e non lasciarlo alla concorrenza) ma ancora non è chiaro in quale squadra, perché attualmente l’unica sella libera è quella di Augusto Fernandez, che sarà anche rookie of the year a tavolino ma sta dimostrando di meritare a pieno titolo questo riconoscimento. Augusto sta guidando bene e ha buoni margini di crescita, probabilmente anche migliori rispetto a Pol Espargarò, in quale però ha due anni di contratto con GasGas. Così KTM sta cercando di ottenere una quinta moto per la prossima stagione - che Dorna non sembra troppo intenzionata a concedere - e allo stesso tempo sta pensando un’alternativa. A guardare le cose con obiettività, rinunciare a Pol Espargarò (32 anni e un violentissimo incidente alle spalle da cui sta ancora cercando di riprendersi) sarebbe la scelta più adatta in termini di prestazioni: il Team GasGas diventerebbe di fatto un vivaio per i talenti KTM e Acosta potrebbe confrontarsi con Augusto Fernandez, il quale a sua volta avrebbe l’occasione che merita per esprimere tutto il suo potenziale. Il punto però è che, com’era ampiamente prevedibile, Pol non ha nessuna intenzione di rinunciare alla sua sella: “I ragazzi di KTM e GasGas mi hanno chiamato spesso, dall’ultimo dei meccanici ai dirigenti”, ha raccontato in un’intervista recentemente pubblicata da MotoGP.com. “Alla fine io sono un pilota da quanto ho tre anni, non saprei fare altro. La maggior parte di noi non ha studiato, abbiamo messo la nostra vita nelle corse e se non facessi questo… cosa potrei fare?”.
Pol, che si è presentato nel paddock della MotoGP il sabato del GP d’Olanda - dopo essere stato convinto dal fratello - ha spiegato senza mezzi termini il periodo durissimo passato a casa: “Ora sorrido, ma ho pianto molto per il dolore e la tristezza. Sono stati i tre mesi più duri della mia vita, per quattro settimane non ho potuto mangiare perché la mia mascella era distrutta, allo stesso tempo ho avuto diversi problemi ai nervi del collo, dolorosissimo. Mia figlia mi ha visto piangere sul divano e ha cominciato a parlarmi come faccio io con lei: ‘Non ti preoccupare papà, piangi perché il dottore ti ha detto che non puoi andare alle corse… ma va tutto bene’. Mi ricordo quel momento, mi ha aiutato molto”.
Se fino a qualche settimana fa sarebbe stato possibile immaginare un passo indietro da parte dello spagnolo, adesso sembra quasi più facile pensare ad una quinta moto per KTM, magari marchiata Husqvarna o MV Agusta. Questo ammesso e non concesso che Pol ritrovi fiducia in sella alla moto: glielo auguriamo, ma non è scontato. Jorge Lorenzo decise di ritirarsi per molto meno.