In questo 2023 la MotoGP è dominata dal binomio Bagnaia-Ducati e, per quanto manchino ancora 12 weekend di gara (sui 20 previsti) ad oggi è difficile immaginare un epilogo diverso rispetto all’anno scorso. Pecco ha 35 punti sul primo degli inseguitori, Jorge Martín, e 36 su Marco Bezzecchi, entrambi piloti Ducati. il primo “degli altri”, invece, è Brad Binder, attualmente ad 80 lunghezze dal piemontese. Per quanto sia stato lo stesso Bagnaia a ricordarci che un mondiale non è finito finché ci sono punti in gioco, il fatto che a competere per lo stesso obiettivo ci siano tre Desmosedici - di cui una soltanto in mano al team ufficiale ed una con specifiche 2022 - ha fatto sollevare più di un sopracciglio, esattamente com’era stato nel 2022 con Enea Bastianini. La verità, lo ha detto chiaramente anche Bezzecchi dopo il GP d’Olanda, è che Pecco ha qualcosa in più, è più veloce e fregarlo è sempre difficilissimo al netto della situazione tecnica. Anche perché lui, Marco, quest’anno è già andato oltre le aspettative della squadra, come conferma Alessio Salucci - per tutti Uccio - in una breve intervista ai colleghi di Speedweek: “La stagione sta andando molto bene, siamo anche un po' al di sopra delle mie aspettative - e penso anche un po' al di sopra delle aspettative di tutti. Ma nelle riunioni dico sempre ai miei ragazzi che bisogna preoccuparsi un po'. Questa è un po' la chiave per rimanere concentrati e non lasciare mai nulla al caso. Ovviamente intendo in senso sportivo, in termini di modo in cui lavoriamo”.
Arrivata la prima vittoria dell’anno, che Bez si era prefissato come obiettivo ad inizio stagione, non resta che alzare l’asticella: “Vorrei provare ad avere sempre entrambe le moto tra le prime cinque”, ha spiegato Uccio. “Essere tra i protagonisti, questo è l'obiettivo. Poi alla fine dell'anno vedremo dove andrà a finire. Ma non nascondo che mi piacerebbe vedere uno dei due piloti a Valencia al gala, i MotoGP Awards”.
Il che, chiaramente, significherebbe chiudere con un podio nella classifica mondiale, risultato evidentemente apprezzabile sia in termini di prestigio che di ritorno economico: “Lo si può sognare, devi anche sognare un po'. E dobbiamo anche essere consapevoli della nostra forza perché abbiamo dimostrato di poterci mettere in gioco. Teniamo i piedi per terra, ma cerchiamo anche di piazzare entrambe le moto tra le prime cinque ogni domenica . Un team satellite può vincere il titolo? Dal mio punto di vista sì. Il Team Pramac è un team clienti un po' strano, è più un team ufficiale che un team privato... Ma sulla carta è un team clienti e Martín è secondo, mentre Bezzecchi è terzo. I team clienti sono molto competitivi di questi tempi, soprattutto se guidi una Ducati. Queste sono moto davvero veloci”.