Di solito è spavaldo, molto diretto e piuttosto deciso. Sarà per questo che Pol Espargarò non è considerato il più simpatico tra i piloti del motomondiale, ma questa volta le parole che ha affidato al canale ufficiale della MotoGP sono state su toni ben diversi. Lasciare KTM gli dispiace e gli provoca sofferenza, non lo nasconde. Così come non nasconde, però, di essere entusiasta dell’avventura che lo attende il prossimo anno, pur nella consapevolezza delle tante incognite.
“Quando scegli qualcosa – ha affermato - deve essere per il meglio, è stupido dire ora che forse sarei dovuto restare in KTM. Perché in quel momento accettare l’offerta di Honda era la decisione migliore che potevo prendere. Sono curioso di sapere cosa succederà. Essere accanto al miglior pilota del mondo, Marc Marquez, su una delle migliori moto, mi entusiasma. Se una sfida di questo tipo non ti motiva, è meglio tornare a casa. Lo so, sarà un passo importante nella mia carriera: mi renderà più forte o mi distruggerà. Lo so!”. Sembra volerselo ripetere quasi per rassicurarsi, dopo aver preso coscienza che in HRC l’ambiente non sarà quello di KTM e nemmeno le aspettative nei confronti dei piloti saranno le stesse. Basta pensare che Alex Marquez è stato di fatto bocciato prima ancora di poter dimostrare qualcosa. Pol Espargarò ne è consapevole ed è in questo senso che le sue parole suonano quasi come un ripensamento. “Ho molto da vedere e da capire – ha aggiunto - soprattutto potrò osservare da vicino cosa fa Marc Marquez di diverso dagli altri, perché è così speciale. E l'unico modo per vederlo è sedersi dall'altra parte del box, controllare la sua telemetria e provare a fare la stessa cosa che fa lui. Se puoi farlo, è incredibile, altrimenti cadi. È l'unico modo per dimostrarlo. O ne uscirò consacrato, o definitivamente sconfitto".
Pol Espargarò ha tracciato anche un bilancio della sua stagione, precisando che in questo 2020 è andato ben oltre le aspettative iniziali, ma di non essere soddisfatto. “All’inizio non pensavo che potevamo essere così competitivi – ha detto – poi quando ho capito che lo eravamo ho creduto di poter ottenere risultati ancora migliori e invece non ci sono riuscito. Mi piacerebbe salutare KTM con almeno una vittoria. Ci sono state volte in cui mi sentivo come se stessi guidando al mio miglior livello, ma altre volte ero più debole, soprattutto in condizioni scivolose o senza molto grip. Faccio fatica a trovare la fiducia per andare veloce quando sento di non avere la giusta aderenza”. Ammette, dunque, che c’è ancora qualcosa da fare sulla moto, ma anche che l’obiettivo di portarla stabilmente a podio non sarà assurdo per chi verrà dopo di lui, raccogliendo la sua eredità. “Rispetto allo scorso anno – ha concluso Pol Espargarò – KTM è ad un altro livello. Abbiamo dimostrato di aver migliorato il motore, la potenza, la moto in generale è più veloce e i tempi sono più facili da fare. Il futuro per KTM è luminoso E sono molto orgoglioso di essermi adoperato per questo. Sarà triste partire dopo tanti anni e tanti sforzi, mi mancheranno la moto e l'atmosfera. Le persone che lavorano a questo progetto sono incredibili. Mi mancheranno tantissimo”
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